Denaro sul conto corrente: Ecco cosa dovete sapere

 

Tra rischi fiscali, economici e pignoramenti, il denaro sul conto corrente non è mai stato tanto incerto.

 

Oggi le banche sono solamente lo strumento che lo stato  usa per vedere ogni passo dei contribuenti.
Ma sapendo che le tasse servono per pagare il debito pubblico dello stato nei confronti della BCE (banca privata al 100 % ), possiamo dire che le banche non sono complici, ma sono le più interessate a verificare cosa stiamo facendo con il nostro denaro.

Troppo denaro sul conto corrente potrebbe essere un grave errore.

Fate attenzione perché qualche migliaio di euro o decine di migliaia non fanno differenza. Oggi i soldi sul conto non sono mai così a rischio e pericolosi.

Non è solo l’inflazione ad annientare  i risparmi. E non è  neanche un cattivo investimento suggerito dal consulente finanziario di turno.  Il nemico è ben più pericoloso.

 

Fallimento della banca: In Islanda vanno in galera i banchieri, in Italia lo stato (cioè noi) paga i debiti ed i correntisti. 

Un tempo, quando una banca entrava in crisi, lo Stato interveniva per tutelare i correntisti tramite un fondo pubblico costituito con i soldi dei contribuenti. Oggi questa garanzia non esiste più: è l’istituto di credito a dover ripianare i debiti attingendo dalle proprie risorse. A farne le spese sono innanzitutto gli azionisti, gli investitori, gli obbligazionisti e i risparmiatori.

In particolare, in presenza di una situazione di indebitamento bancario, la legge prevede un ordine gerarchico “di rischio”, dove i primi della lista sono coloro che perderanno subito i soldi. Gli azionisti, i detentori di altri titoli di capitale, gli altri creditori subordinati, i creditori chirografari e le persone fisiche e le piccole e medie imprese titolari di depositi per l’importo eccedente i 100.000 euro.

 

Denaro sul conto corrente: L’inflazione non è un problema 

Il problema dell’inflazione è stato di recente ridimensionato per via della recessione economica che ha comportato il fenomeno opposto, quello della deflazione. Oggi però i tassi si stanno gradualmente rialzando. E se è vero che, finché resteremo nell’Unione Europea, l’inflazione non potrà mai superare il tetto del 2%; in termini reali questo indice potrebbe essere leggermente superiore.

Ciò significa che, lasciando il denaro sul conto corrente, si subisce una perdita di potere d’acquisto. Gli stessi mille euro depositati oggi in banca, tra un anno permetteranno di comprare meno beni e servizi perché il livello dei prezzi nel frattempo è aumentato. È vero, ci sono gli interessi attivi, ma i tassi praticati dalla banca non garantiscono mai una remunerazione tale da neutralizzare l’inflazione.

Ma che bella questa Europa che di fato umilia i lavoratori a faticare sempre con un compenso inferiore.

 Ecco il nuovo regalo dello stato. Sempre meno stato e sempre più cameriere del sistema bancario.

 

Denaro sul conto corrente: Ecco il Risparmiometro

Dal 2018, l’Agenzia delle Entrate si è inventata  un nuovo strumento che valuta la congruità del volume dei risparmi dei contribuenti, con il reddito da questi dichiarato.

Si chiama Risparmiometro ed è l’altra faccia del Redditometro.

Il meccanismo su cui si basa l’algoritmo del Risparmiometro è il seguente.

Si parte dalla presunzione che una parte del reddito di ciascun cittadino sia spesa per i beni di prima necessità. Un’altra parte parte invece per spese voluttuarie e, il residuo, venga risparmiato/conservato in banca o alle poste. Chiaramente se il contribuente ha lasciato sul conto corrente tutte le mensilità dello stipendio senza aver mai prelevato un euro significa che sta campando con altri soldi. Se questi non figurano nella dichiarazione dei redditi, significa che sono il frutto di evasione.

In buona sostanza, dopo aver ricevuto dall’Anagrafe dei conti correnti tutti i dati dei depositi bancari dei contribuenti e averli confrontati con le relative dichiarazioni dei redditi, il Risparmiometro passa al setaccio tali dati e crea delle liste selettive di soggetti più esposti al rischio di evasione. Si tratta di quelli il cui volume di risparmio supera quanto presumibilmente ci si possa attendere da un contribuente della stessa classe. In ogni caso, come con il Redditometro, anche col Risparmiometro sarà necessario, prima di procedere all’accertamento fiscale, chiamare il cittadino a un contraddittorio preventivo per fornire spiegazioni. Ma in assenza di valide motivazioni allora il recupero dell’imposta sarebbe pressoché certo.

 

Pignoramento del denaro sul conto corrente 

Con l’arrivo di Agenzia delle Entrate Riscossione, si è parlato molto del potere che ha l’esattore di pignorare il conto corrente del contribuente senza alcun ordine del tribunale. La procedura, che può essere avviata non prima di 60 giorni dalla notifica della cartella, prevede l’invio di una lettera alla banca e al debitore. In essa è contenuto l’avviso che, in difetto di pagamento entro i successivi 60 giorni, le somme presenti sul conto dovranno essere accreditate direttamente all’agente della riscossione, e così anche i successivi accrediti fino ad estinzione totale del debito. In una situazione del genere il conto corrente diventa inutilizzabile. L’unica soluzione è chiedere una rateazione oppure aprire un differente rapporto con un’altra banca, ma ciò non garantisce l’estensione del pignoramento anche a quest’ultimo. Noi consigliamo un conto corrente all’estero.

Possono tirare un mezzo sospiro di sollievo i lavoratori dipendenti e i pensionati. Per questi il pignoramento parte solo per importi – già depositati alla data di notifica del pignoramento – superiori a 1.345,56 euro (ossia tre volte l’assegno sociale). Dunque, lasciando il conto sotto tale tetto non si rischia alcunché, fermo restando il pignoramento delle successive mensilità. Ma con questi ulteriori limiti per gli stipendi/pensioni:

  • Fino a 2.500 euro, il pignoramento è di massimo un decimo dell’importo;
  • Tra 2.5001 e 5.000 euro, il pignoramento è di un settimo;
  • Superiori a 5.000 euro, il pignoramento è di un quinto.

C’è poi il divieto di pignorare l’ultima mensilità accreditata alla data di notifica del pignoramento (per non lasciare il contribuente, di punto in bianco, senza i soldi per fare la spesa).

Capito? La magia che non dovete mai dimenticare è il saldo. Mai sopra i 1300 euro! Mai

Anche quando il creditore è un soggetto privato (ad esempio la banca), vale il divieto di pignoramento delle somme depositate al di sotto del triplo dell’assegno sociale.

 

I rischi della crisi economica nella storia 

Nel luglio del 1992 il governo Amato impose, in una notte, un prelievo straordinario dai conti correnti degli italiani pari al 6 per mille (la cosiddetta «tassa patrimoniale»). In quella occasione tutti urlarono al furto di Stato. Lo spettro dell’imposizione fiscale, attuata con decretazione di urgenza, intimorisce tutt’oggi il popolo. Anche l’esempio della Grecia, che ha imposto d’un tratto un limite ai prelievi dal conto, ha segnato i risparmiatori di tutta Europa e, in particolare, quelli italiani, così vicini alla situazione ellenica.

 

Agevolazioni fiscali

Attualmente il conto corrente con una giacenza media annua inferiore a 5mila euro gode di un più favorevole trattamento fiscale: per essi infatti non si deve pagare l’imposta di bollo. Invece su un conto con giacenza di 5mila euro, in media si paga circa 34,2 euro: circa il 7 per mille. Più conveniente è impiegare i soldi in strumenti finanziari per i quali l’imposta di bollo è del 0,2%.

 

IO URLO IL VOSTRO SILENZIO  e vi invito a visionare QUESTO VIDEO per capire chi incassa le tasse, in virtù del debito pubblico.

Non hai un lavoro o i tuoi beni sono stati protestati? Grazie a Avvocato In Famiglia potrai avere in 72 ore una carta di credito impignorabile! Scopri di più cliccando sul’immagine qui sotto.

Sei proprietario di una piccola o media impresa e vuoi spostare la tua attività all’estero?

 


Volete maggiori informazioni?

Mail – info@avvocatoinfamiglia.com
Numero verde (09:00-12:00- 15:00-17:00) – 800 134 008 solo d telefonia fissa 
WhatsApp (orario continuato) – 3388310374 


Seguiteci su tutti i Social!


Hai bisogno di aiuto? Lasciaci un messaggio e sarai ricontattato.

Contatti

Contatti

Oggetto

Oggetto

Vi ricontattiamo

Vi ricontattiamo

Dati personali

Dati personali

  • Contatti
  • Oggetto
  • Vi ricontattiamo
  • Dati personali

Inserite i vostri dati di contatto

Raccontateci la vostra storia

Scegliete la vostra preferenza

Inserite i vostri dati (facoltativo)