raccomandata scoprire mittente

Raccomandata: scoprire il mittente senza andare in posta 

Raccomandata: come conoscere mittente. Quando il postino ci deve consegnare una raccomandata e non ci trova in casa ci lascia nella cassetta delle lettere il cosiddetto “avviso di giacenza“. Si tratta quasi sempre di un foglietto bianco simile ad uno scontrino o di una cartolina colorata (oggi sempre meno usata). Il destinatario della raccomandata inizia, pertanto, a domandarsi chi possa essere il mittente di quella determinata raccomandata e quale possa essere il suo contenuto. La curiosità è piuttosto “fastidiosa” se pensiamo al fatto che non potrà essere soddisfatta immediatamente, potendo il plico essere ritirato solo dopo che sia trascorso almeno un giorno (a volte anche di più!) dalla consegna dell’avviso di giacenza.

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Come fare ad individuare chi ci ha inviato la misteriosa raccomandata? Come sapere il mittente di una raccomandata?

Cosa è la raccomandata di preciso?

Una posta raccomandata è una spedizione postale che usufruisce del servizio accessorio di raccomandazione. Tale servizio consiste nella numerazione univoca degli oggetti della spedizione e nella relativa annotazione su appositi registri e persegue lo scopo di evitare furti o smarrimenti. Il destinatario di una raccomandata deve essere identificato con certezza oppure, qualora per una qualsiasi ragione sia impossibilitato a riceverla, è tenuto a delegare con firma una persona che prenda il relativo incarico. Per tale motivazione la raccomandata viene solitamente utilizzata per l’invio di documenti.

Avviso di giacenza: cos’è e perché ci viene consegnato.

Quando il postino non trova a casa il destinatario di una raccomandata, lascia nella cassetta delle lettere di questi l’avviso di giacenza: si tratta di foglietti bianchi che somigliano a scontrini (sempre più raramente cartoline colorate), che non indicano il nome del mittente né l’oggetto del recapito. Pertanto è naturale che il destinatario della raccomandata inizi subito a domandarsi chi possa essere il mittente di quel plico e quale possa essere il suo contenuto. A tal fine, fornisce un considerevole aiuto il codice identificativo che si trova sull’avviso di giacenza.

Scoprire il mittente di una raccomandata tramite il suo codice.

Ogni avviso di giacenza riporta un codice numerico a barre, identificativo della relativa raccomandata. Il destinatario, tramite esso, può conoscere il mittente nonché il tipo di comunicazione ricevuta prima ancora di recarsi alla posta per ritirare il plico: i vari codici, infatti, corrispondono ai diversi oggetti di spedizione. Occorre fare attenzione alle cifre iniziali del codice. Sono queste, infatti, che distinguono il tipo di raccomandata e rimangono costanti; differentemente gli altri numeri identificano la specifica spedizione e sono sempre diversi.

Non ritirare la raccomandata: che succede?

Scaduti i 30 giorni di giacenza all’ufficio postale (o come già detto, 180 per atti giudiziari), la raccomandata viene restituita al mittente con la scritta “compiuta giacenza”.

È diritto di tutte le persone non accettare una raccomandata o non volerla ritirare, ma è sempre meglio farlo. Questo perché, che il destinatario sappia o meno realmente il contenuto del plico, si considera invece che questi ne sia a conoscenza a prescindere.

Questo comporterà seri danni per il destinatario poiché la comunicazione all’interno della raccomandata ha effetto dal giorno in cui è stata spedita al destinatario.

Nel caso di atti giudiziari invece, hanno effetto dal giorno in cui il destinatario riceve la raccomandata (anche nel caso non la accetti) mentre se non era a casa avranno effetto 10 giorni dopo dal momento del deposito nell’ufficio postale. Nel caso venga recapitata una multa e questa venisse ignorata, la somma aumenterà.

Se però non puoi ritirare la raccomandata a causa di problemi di salute tali da essere ricoverato in ospedale da settimane o mesi, è possibile comunicare che non si è venuti a conoscenza della missiva e pertanto la procedura di compiuta giacenza non verrà applicata.

L’avviso di giacenza con scontrino bianco

Il colore dell’avviso di giacenza è un indizio per sapere che tipo di comunicazione possiamo trovare all’interno della missiva.

L’avviso di giacenza con scontrino bianco viene utilizzato per indicare che la raccomandata ci è stata inviata da privati. Perciò potremo trovare:

  • raccomandate normali
  • documenti legali
  • richieste di pagamento

Colori diversi a seconda del contenuto

Abbiamo visto il caso dell’avviso di giacenza con scontrino bianco, ma non c’è solo quello.Lo scontrino verde indica che ci è stata recapitata una missiva contenente atti giudiziari. Ciò vale a dire:

  • provvedimenti del tribunale;
  • notificati da parte di un avvocato tramite l’ufficiale giudiziario del tribunale;
  • multe;
  • sanzioni che provengono dalla prefettura;

Ecco i codici da conservare 

  1. Codici 12, 13, 14, 15, 151, 152, 1513, 1514, 1515. Generalmente individuano una raccomandata semplice. Dunque  non un atto giudiziario, né una multa e neppure una cartella Equitalia. La preferita dagli italiani.
  2. Raccomandata codice 15

    Un avviso di giacenza che reca i codici che cominciano con il numero 15 (oppure anche 12, 13 e 14), significa che è una semplice raccomandata.In poche parole, una raccomandata con codice 15 indica che il mittente è un privato, un avvocato o una società di servizi come quelle di acqua, gas, luce. Potrebbe essere un sollecito a pagare le bollette o per avvisare la vicina scadenza di una fattura, o anche solo una lettera da parte del datore di lavoro o vicino di casa. E ancora, potrebbe anche essere una comunicazione per citare il destinatario a testimoniare in una causa.

  3. Codici 75, 76, 77, 78, 79 (ad esempio 781, 782, 783, 788, 789, ecc…).  Indicano con tutta probabilità una multa o un atto giudiziario di qualche genere (ad esempio: provvedimento notificato dal Tribunale o atto di citazione a comparire in un giudizio notificato dall’avvocato di una delle parti dello stesso). Possono indicare anche comunicazioni dell’Agenzia delle Entrate, in particolare di controlli sulla dichiarazione dei redditi, come segnalato da qualche lettore.
  4. Codice 787

    Il codice 787 nell’avviso di giacenza indica atto giudiziario.L’atto può essere di natura civile o penale, oppure un avviso importante proveniente dall’Agenzia delle entrate, ad esempio. Pertanto, la missiva potrebbe contenere:

    • una comunicazione riguardo un decreto ingiuntivo, un precetto, uno sfratto, ecc;
    • una multa;
    • un’informazione di garanzia, l’avviso di conclusione delle indagini, ecc.
    • un avviso di pagamento su tasse non versate;
    • la richiesta di pagamento del bollo auto;
    • un accertamento da parte dell’Agenzia delle entrate.
  5. Codici 608, 609. Di solito quelli che iniziano con queste cifre indicano la comunicazione che un Ente pubblico fa per dare avviso di aver tentato la notifica di un proprio atto.
  6. Codici 612, 614, 0693. Iniziano con queste cifre le raccomandate di comunicazione provenienti da banche o da altro istituto di credito, incluse le Poste nello svolgimento di questa funzione.
  7. Codici 613, 615. Provengono dall’Agenzia delle Entrate, una notifica di multe o imposte non pagate. A volte individua anche le comunicazioni di Poste Italiane, del tipo di quelle trasmesse con i codici 612 e 614. In alcuni casi si tratta anche di richiamo autovettura (come indicato da alcuni lettori).
  8. Codice 616. La raccomandata con codice 616 identifica diverse comunicazioni, tra cui risultano la comunicazione per mancato pagamento del bollo auto, il richiamo autovettura, la comunicazione da parte di assicurazione per la gestione di un sinistro, comunicazione da parte di Poste Italiane per servizi di carte e conti, il sollecito per pagamento bollette (come segnalato da alcuni lettori). Può indicare anche una comunicazione dell’Agenzia delle Entrate, del tipo identificato con codice 613 e 615, o un controllo sulla compilazione della dichiarazione dei redditi.
  9. La raccomandata individuata dai codici 617, 648, 649 e 669 potrebbe contenere documenti importanti come carte di credito e bancomat inviati da una banca o altre comunicazioni da parte di altre aziende. La lettera potrebbe contenere anche solleciti di pagamenti per le utenze.
  10. Le raccomandate con codice 618 sono delle raccomandate spedite normalmente da istituti bancari o creditizi, finanziare comprese. All’interno di queste raccomandate possono essere presenti documenti e comunicazioni da parte degli istituti. In altri casi, la raccomandata può contenere bancomat, carte di credito o qualsiasi altro apparecchio possa servire per operare i servizi finanziari. Ad esempio, codici per generare Token/OTP oppure strumenti per la firma digitale.
  11. Codice 648, 649, 669. Utilizzati per l’invio di comunicazioni e richieste di pagamento da parte dell’Agenzia delle Entrate, ma anche per inviare nuova carta di creditobancomat, richiami autovettura o solleciti di pagamenti per utenze (come indicato anche dai lettori).
  12. Codice 665. Come il codice 616, viene segnalato dai lettori come utilizzato per l’invio di comunicazioni relative a sinistri stradali o assicurativi in generale.
  13. Codice 670, 671, 689. Forse il più temuto terzetto di cifre. La sua presenza all’inizio di un codice di raccomandata identifica una cartella di Equitalia.
  14. Codice 63, 65, 630, 650. Sono i numeri che distinguono i codici delle comunicazioni o degli atti provenienti dall’INPS.
  15. Codice 668. La raccomandata con codice iniziale 668 identifica atti giudiziari e può contenere: multa autostradale, procedimento amministrativo, mandato di comparizione, richiesta di presenza in tribunale quale testimone, atto riguardante un processo civile, penale o amministrativo, pignoramento, sfratto o variazione catastale.
  16. Codici 685

    • comunicazione trasmessa dalla tua compagnia luce, gas o acqua per ritardi nel pagamento delle relative fatture;
    • comunicazione trasmessa dalla tua Regione per mancato versamento del bollo auto;
    • comunicazione trasmessa dall’Inps relativamente all’assegnazione di un rimborso pensionistico, ad una domanda di invalidità presentata, ecc.;
    • comunicazione del tuo Comune relativamente al pagamento di un passo carrabile, al mancato versamento della Tosap, ecc.

Oltre a quelli elencati ci sono poi i codici delle spedizioni provenienti dall’estero: variano a seconda del paese di origine, ma sono di solito contraddistinti da due lettere e una serie di numeri (ad esempio re838).

Raccomandata market codice 688

Spesso  risulta essere un sollecito per mancato pagamento di una bolletta di fornitura di gas ma anche :

– comunicazione riguardante il possesso di un veicolo (es. bollo auto, sinistro stradale, assicurazione)
– comunicazione da banche assicurazioni
-recapito carte di credito/debito nuove o in scadenza
-sollecito mancato pagamento bolletta
– Assegno di rimborso
– comunicazioni generiche tra privati
– lettera da parte di un avvocato (diffida – richiesta risarcimento )

Codice raccomandata 689: cos’è?

Possiamo ora spiegare cos’è il codice raccomandata 689. Come anticipato, il codice raccomandata è un numero composto di circa dieci cifre posto al di sopra di un codice a barre; il codice serve a individuare il contenuto della raccomandata in giacenza. Più in particolare, le prime tre cifre del codice sono utili per farsi un’idea di ciò che ci aspetta alle poste.

Il codice raccomandata che comincia con i numeri 689 fanno riferimento, con ogni probabilità, a una cartella di pagamento. Con questo codice (e con i codici similari 670 e 671), dunque, vengono identificate le cartelle della vecchia Equitalia e dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione. Pertanto, se trovi nella cassetta delle lettere un avviso di giacenza con codice raccomandata 689, è possibile che si tratti di una vecchia multa non pagata, di un tributo locale (come l’Imu, la Tari, ecc.), oppure di altra tassa, imposta o sanzione non pagata e per la quale si sta procedendo al recupero.

Nel caso di codice raccomandata 689, dunque, è molto importante andare a ritirare la raccomandata in giacenza quanto prima, perché potrebbero esserci delle conseguenze spiacevoli in caso di ritardo.

Codici Nexive

Alcuni codici molto particolari (ad esempio, Equ 725, D14193, X00041, ecc. ) si riferiscono a Nexive,  un servizio di posta privata che viene utilizzato anche da alcuni enti locali. Le raccomandate Nexive non sono mai atti giudiziari o multe. Per sapere le informazioni che ti servono rispetto ad una raccomandata Nexive, è sufficiente trascrivere correttamente il codice contenuto nell’avviso di giacenza (venti cifre in caratteri alfanumerici) nel sito di tracking delle spedizioni del servizio Nexive.

Poste italiane fornisce un apposito servizio telematico

È, infine, necessario ricordare il servizio telematico fornito dal sito Poste italiane, che consente di avere accesso alle informazioni attinenti al mittente, alla spedizione e al luogo di provenienza: basterà, dunque, inserire nell’apposito spazio il codice numerico a barre che si trova sull’avviso di giacenza della raccomandata.

Avviso di raccomandata: il colore è il primo indizio

Alcuni consigli sempre utili: osservare con attenzione il colore dell’avviso di raccomandata ricevuto. Già l’aspetto può essere d’aiuto e fornire un primo indizio sull’atto e la sua provenienza. Questo primo passo è vero solo in alcuni casi, considerato che ormai l’avviso è stato praticamente sostituito dal noto scontrino bianco con tutti i dati. Là dove ancora non viene impiegato questo metodo, il colore dell’avviso può raccontare molto della raccomandata che ci attende. Il caratteristico cartoncino verde, ad esempio, altro non indica che la presenza di atti giudiziari o di multe per violazioni del Codice della Strada.  Quindi ci si può aspettare un atto proveniente dal Tribunale o altra autorità giudiziaria, ma anche un atto che invita a presentarsi in una causa giudiziaria su richiesta dell’avvocato di una delle parti, oppure un verbale di accertamento di infrazione al codice della strada. Al contrario, se l’avviso è bianco o giallo può indicare una più normale lettera o un pacco.

Avviso in forma di scontrino bianco

Anche in caso di avviso di raccomandata lasciato attraverso la stampa del noto “scontrino” non bisogna disperare, altri possono essere gli indizi rivelatori immediati. Ad esempio, nel caso in cui lo scontrino menzioni, come persona addetta al tentato recapito, il Messo Comunale, è già sicuro che si tratterà di una multa o di un altro atto emesso da enti della Pubblica Amministrazione, oppure ancora un atto tributario o del contenzioso tributario dello Stato e degli enti pubblici. Ciò in ragione delle competenze specifiche attribuite al Messo Comunale in ambito di recapiti, che sono limitate alle voci appena elencate.

Avviso di raccomandata: ritirarla o non ritirarla?

Una domanda che molti si fanno è: una volta intuito che si tratta di una corrispondenza”sgradita”, come una multa o una cartella esattoriale, cosa conviene fare? Facile pensare che possa essere conveniente non andarla a ritirare, così da non consentire a chi l’ha spedita di ottenere la prova che desidera, cioè la prova dell’avvenuta consegna della busta.

È importante sapere che un ragionamento di questo tipo, seppure logico e apparentemente di buon senso, è spesso sbagliato. La raccomandata correttamente inviata, quindi indirizzata al soggetto effettivamente destinatario della comunicazione o dell’atto e spedita all’indirizzo di residenza dichiarato all’anagrafe del Comune in cui il soggetto vive, si dà per ricevuta decorsi i termini di giacenza, anche qualora non sia mai stata ritirata.

Non ritirarla, dunque, non soltanto non serve a sostenere di non aver mai saputo nulla della comunicazione, ma fa perdere la possibilità di conoscere il contenuto dell’atto e di contestarlo o impugnarlo tempestivamente.

Il Legislatore ha infatti optato per un criterio di conoscibilità della comunicazione o dell’atto: basta, cioè, che il plico sia entrato nella sfera di possibile conoscibilità del destinatario, il quale volendo avrebbe potuto ritirare la busta, per stabilire, nella maggior parte dei casi, che la comunicazione è arrivata a destinazione.

In linea di massima, quindi, una volta risolto il rebus della spedizione, grazie alla lettura delle cifre iniziali dei codici, conviene armarsi di coraggio e ritirare la comunicazione, per conservarsi qualche opportunità di contestare atti non corretti o di gestire al meglio situazioni difficoltose.

E se a scrivervi è una banca o finanziaria?


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