A PENSARE MALE SI COMMETTE PECCATO

MA TALVOLTA CI SI PRENDE

 

Ora è tutto chiaro.

Come è accaduto per i vaccini, l’Italia è il laboratorio di sperimentazione in cui controllare fino a che punto ci si può spingere.
Stravaganze che un ventennio fa sarebbero state accolte per quello che sono e, anzi, non sarebbero nemmeno state concepite, oggi sono accettate addirittura con entusiasmo e pare che il popolo sia affamato di nuove follie, in questo modo confermando il successo del regime mondiale e rafforzando la licenza che il mondo gli ha accordato.
L’Italia, un paese già in stato di faticosa sopravvivenza e nulla più a causa dell’incapacità dei propri politici e dell’ignavia dei propri abitanti, è stata messa al tappeto. Si rialzerà? Forse. Certo di tempo ce ne vorrà parecchio e quanto a tornare come prima, temo che sarà un bel problema.

Non voglio entrare nell’argomento del Coronavirus. Non sono un esperto di psichiatria, di psicologia delle masse o di giurisprudenza. Io sono solo capace di considerare il problema dal punto di vista sanitario e tanto mi basta.

La violenza repentina che è stata fatta all’Italia paralizzandola è parte essenziale dell’esperimento. Il poco ossigeno che arrivava dal lavoro a testa bassa non ha più il permesso di arrivare. Il motivo è chiaro.
Altrove, in tutto il mondo, si comincia a chiudere qualcosa. Spesso si tratta di eventi sportivi. Le linee aeree sospendono i voli. Qualche confine si chiude.
Ora è tutto chiaro.

La popolazione italiana è in una situazione che assomiglia molto agli arresti domiciliari generalizzati, con l’aggravante che spesso perde il lavoro senza possibilità di recuperarlo e che, se ha bisogno di comprarsi un paio di calzini o di tagliarsi i capelli, non ne ha più possibilità. Restano aperti i tabaccai, e questo grazie alla saggezza dei nostri timonieri.

È evidente che tra un po’ la gente non ne potrà più e sarà disposta a fare non importa che pur di recuperare qualcosa della propria vita, e quel qualcosa sarà ciò che il regime mondiale sta preparando: il VACCINO.

Dal punto di vista farmacologico quel vaccino non ha la minima possibilità di funzionare, e questo banalmente perché non solo il virus muta velocemente ed ha caratteristiche differenti, tanto che la varietà italiana è diversa da quella tedesca e diversa da quella cinese, ma perché la malattia non conferisce alcuna immunità. E se non la conferisce la malattia è impossibile che lo possa fare un vaccino. Qualunque farmacologo lo sa, ma la farmacologia deve piegarsi al regime.

Giusto a margine, non ci sarà nessuna sperimentazione e nessun controllo ma, del resto, sperimentazioni e controlli sui vaccini non sono mai fatti. Insomma, il solito atto di fede.

Così, tutti correranno a farsi il vaccino e correranno anche se non sono proprio entusiasti. Correranno perché vaccinarsi sarà obbligatorio e, se si vorrà ottenere o rinnovare la patente di guida, la carta d’identità, il passaporto, la licenza di pesca o qualunque altro documento, ci si dovrà sottoporre alla magica punturina.

Questo sarà il business più grande della storia dell’umanità e lo sarà a spese dell’umanità, un business che avrà a margine la possibilità d’inoculare a miliardi di persone qualche cosa. Che cosa? Certo non lo vengono a dire a me.

 

Stefano Montanari