Pagare il bollo auto è un obbligo di legge, in quanto il bollo è un’imposta dovuta da chiunque possieda un veicolo: cosa succede se non si paga?

L’imposta del bollo auto, conosciuta anche come tassa di circolazione, è una tassa annuale che viene spesso non pagata, a volte per impossibilità economiche, altre per scelta volontaria di alcuni e, in molte occasioni, anche per semplice dimenticanza. Sebbene il nome tassa di circolazione rimandi ad un tributo dovuto per la semplice circolazione del veicolo, in realtà il bollo auto è una tassa sulla proprietà del veicolo, che dunque va versata a prescindere dall’effettivo utilizzo che si sceglie di fare del mezzo di trasporto del quale si è proprietari ed è intestato a proprio nome. Ci sono tuttavia conseguenze per chi non paga: cosa succede quindi se non si paga il bollo auto?

Bollo auto: cos’è e come si paga

Anzitutto, il bollo auto è una tassa sulla proprietà di un veicolo, che deve essere corrisposta ogni anno: il rinnovo annuale del bollo auto può avvenire entro il mese successivo alla scadenza riportata sul tagliando, e se l’ultimo giorno cade in una giornata festiva il pagamento può essere fatto in tempo utile il primo giorno lavorativo successivo a quello festivo di scadenza. L’obbligo di pagamento riguarda sia coloro che risultano essere proprietari del veicolo al pubblico registro automobilistico (PRA) che i soggetti che siano utilizzatori, usufruttuari o acquirenti – sempre secondo quanto risulta dal pra – qualora il veicolo sia in leasing, in usufrutto, o sia stato acquistato con patto di riservato dominio. Questa tassa automobilistica viene gestita per la maggior parte dalle regioni italiane (e dalle province autonome di Bolzano e Trento), ad eccezione della Sardegna e del Friuli Venezia Giulia, in cui il bollo auto viene riscosso dall’Agenzia delle entrate.

È possibile fare delle verifiche online sullo stato dei pagamenti, per vedere se si è in regola e monitorare le scadenze. Per capire come controllare se il bollo auto è pagato, o se è scaduto, è possibile collegarsi al sito dell’Agenzia delle entrate e scegliere una fra le voci disponibili, potendo selezionare la possibilità di calcolo basato:

  • sulla sola targa, cioè il controllo targa;
  • su quella che l’Agenzia delle entrate definisce “formula completa”, ovvero inserendo oltre alla targa del veicolo anche la sua categoria, la regione di residenza, mese ed anno di validità e scadenza del bollo nonché eventuali codici di riduzione.

Per effettuare un controllo dei pagamenti, invece, il servizio è offerto solo nelle regioni in cui il bollo auto è gestito dall’Agenzia delle entrate, quindi Friuli Venezia Giulia e Sardegna, cui si aggiungono comunque Valle D’Aosta, Marche e Sicilia, come specificato sul sito della stessa agenzia. Anche alcune regioni, sui rispettivi portali, mettono a disposizione strumenti di calcolo per avere informazioni sui pagamenti effettuati, e lo stesso vale per il sito internet dell’ACI (Automobile Club Italia)

Per quanto riguarda poi come pagare il bollo auto, il relativo pagamento può essere effettuato online – in alcune regioni – o materialmente nelle tabaccherie, presso gli sportelli delle Poste italiane o in banca, e nelle agenzie di pratiche automobilistiche.

Bollo auto: pagamento in ritardo

Il bollo auto può essere pagato anche in ritardo, fermo restando che in questi casi sono previste specifiche maggiorazioni e sanzioni: bisogna dunque distinguere i casi in cui si paghi il bollo auto in ritardo da quelli in cui il pagamento manchi completamente, anche per lunghi periodi e per più anni di seguito.

Prima di vedere cosa succede se si paga il bollo auto in ritardo o se non si paga del tutto, precisiamo che la tassa automobilistica si prescrive in tre anni, che devono calcolarsi partendo dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui l’imposta doveva essere pagata: se quindi non è stato pagato il bollo auto a gennaio 2017, i tre anni iniziano a contarsi dal 1° gennaio 2018, perciò il termine di prescrizione per l’accertamento del mancato pagamento sarà il 31 dicembre 2020.

Per quanto riguarda le conseguenze se si paga il bollo auto in ritardo, sono previste sanzioni e maggiorazioni specifiche, legate al momento dell’effettivo adempimento: se si effettua il pagamento dell’imposta entro un anno, infatti, si può usufruire del ravvedimento operoso. Superato l’anno non sarà più possibile ricorrere al ravvedimento, e si dovrà pagare una sanzione del 30% della tassa evasa, cui si sommano gli interessi, pari allo 0,5% ogni sei mesi di ritardo.

Le sanzioni previste in caso di ravvedimento operoso ammontano invece alle seguenti percentuali:

  • 0,1 dell’imposta, per ogni giorno di ritardo, purchè il pagamento avvenga nei primi 14 giorni;
  • 1/10 dell’imposta non pagata se il ravvedimento avviene dal 15esimo al 30esimo giorno;
  • 1,67% dell’imposta evasa qualora si provveda al pagamento dal 30esimo al 90esimo giorno;
  • 3,75% per i pagamenti effettuati dal 90esimo giorno fino a un anno.

Bollo auto non pagato: conseguenze

Diverse sono invece le conseguenze per chi non paga il bollo auto: questo caso può verificarsi sia per scelta volontaria di chi vuole sottrarsi al pagamento di quanto dovuto, sia in casi meno eclatanti, come per esempio quando si possiede un’auto vecchia che magari non si usa più.

Analizziamo quindi cosa succede se non si paga il bollo auto.

Se il contribuente non regolarizza la propria posizione, pagando le maggiorazioni per il ritardo che abbiamo visto, la regione invierà apposito avviso di pagamento, entro tre anni al massimo (decorsi i quali, se non viene inviato l’avviso, il bollo auto e i relativi importi dovuti sono prescritti).

L’avviso di pagamento comporta che la somma dovuta venga iscritta a ruolo, e contestualmente comunicata all’Agenzia delle entrate – riscossione, che provvederà alla notifica della relativa cartella esattoriale per l’importo non versato. Il termine per la notifica della cartella è di due anni, in caso contrario si verifica la decadenza del bollo auto, per cui il contribuente non dovrebbe più corrispondere l’importo mai versato.

Se invece la cartella esattoriale, inviata tramite raccomandata a.r. al contribuente, è ritualmente notificata in termine, entro 60 giorni bisogna corrispondere quanto dovuto. Il mancato adempimento da parte del contribuente comporta che l’Agenzia della riscossione possa procedere esecutivamente contro il debitore inadempiente, mediante il pignoramento del conto corrente, dello stipendio o della pensione, o attraverso un pignoramento mobiliare (non immobiliare, in quanto la casa non è pignorabile né ipotecabile per debiti i cui importi non raggiungano – rispettivamente – i 120.000 ed i 20.000 euro).

Ulteriore conseguenza, e abbastanza frequente, è il blocco del veicolo, cioè il fermo amministrativo, durante il quale c’è il divieto di circolazione. Prima del fermo viene inviato al contribuente un preavviso di 30 giorni, nei quali è possibile dimostrare, per imprenditori e professionisti, che il veicolo serve per lo svolgimento dell’attività professionale (in questi casi, infatti, il fermo non può essere apposto).

Un aspetto inoltre da non sottovalutare, nel caso di fermo amministrativo, è che l’automobilista non viene informato dell’iscrizione del fermo amministrativo dell’auto al Pra, non sussistendo al riguardo un obbligo di comunicazione al proprietario del mezzo. Pertanto, in concreto, si corre il rischio di circolare con un mezzo che non potrebbe transitare, esponendosi così a conseguenze anche serie, in quanto se si venisse fermati per un controllo – anche di semplice routine – da parte delle forze dell’ordine, si andrebbe incontro sia a sanzioni amministrative (multa da 770 a 3.086 euro e confisca del mezzo) che ad un procedimento penale per violazione degli obblighi di custodia del veicolo sottoposto a fermo amministrativo.

Infine, chi non paga il bollo auto per almeno tre anni consecutivi rischia la cancellazione d’ufficio del veicolo dagli archivi del PRA da parte della regione. La cancellazione è definitiva, pertanto il veicolo non può più circolare senza una nuova immatricolazione. Il contribuente che circoli nonostante la cancellazione può andare incontro non solo al sequestro del veicolo, ma anche ad una multa da 419 a 1682 euro ed alla confisca definitiva del mezzo di trasporto.

Controlla il bollo auto! Per la verifica del pagamento il tempo è tutto; infatti, entro 14 giorni dalla scadenza del bollo è prevista una sanzione dello 0,1%, per ogni giorno di ritardo. A questa vanno aggiunti gli interessi legali giornalieri con una percentuale annua dello 0,2% (valore che può variare). E ovviamente, aumentano con il passare dei giorni:

  • Dal 15° al 30° giorno: sanzione pari all’1,5% dell’importo originario della tassa automobilistica
  • Dal 31° al 90° giorno: sanzione pari all’1,67% dell’importo originario della tassa automobilistica
  • Dal 91° giorno a 1 anno: sanzione pari al 3,75% dell’importo originario della tassa automobilistica
  • Oltre 1 anno: sanzione pari al 30% della tassa dovuta oltre gli interessi moratori da calcolare per ogni semestre di ritardo (fino al 30/06/2003 2,5%, dal 01/07/2003 al 31/12/2009 1,375% e dal 01/01/2010 1%)

In parole povere, se non hai controllato il bollo auto, devi pagare e farlo in poco tempo.

Come verificare il pagamento?

Voglio controllare se ho pagato il bollo auto, come posso fare? Puoi rispondere a questa domanda direttamente da casa. Basta una connessione internet e un mouse per raggiungere i siti di Agenzia delle entrate o ACI: in entrambi i casi puoi verificare lo stato del pagamento e importo versato.

Sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

Per verificare il pagamento con il sito delle Agenzie delle Entrate devi compilare alcune voci obbligatorie:

  • Regione di residenza;
  • Categoria del veicolo;
  • Targa del veicolo;
  • Anno di pagamento.

Purtroppo questo servizio riguarda le auto registrate nelle regioni in cui la gestione della tassa automobilistica è di competenza dell’Agenzia delle Entrate: Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia, Marche e Valle D’Aosta. Per verificare il pagamento nelle altre regioni puoi usare il calcolo del bollo in base ai dati identificativi del veicolo, tranne la provincia autonoma di Bolzano.

Lombardia: Se sei residente in Lombardia puoi verificarlo nel sito della Regione, portale tributi, in home troverai immediatamente e ben evidente la sezione interessata.

Piemonte: Se sei residente in Piemonte puoi verificare il pagamento del bollo auto nella sezione Pag@bollo della regione. Dovrai inserire la targa, il codice fiscale e il codice IUV fornito dal sistema elettronico al momento del pagamento).

Liguria: Chi risiede in Liguria può verificarlo nel sito della Regione.

Veneto: Se sei residente in Veneto puoi verificare il pagamento del bollo auto nel sito della Regione, sezione interroga l’archivio delle pratiche.

Toscana: Se sei residente in Toscana puoi verificare il pagamento del bollo auto nel sito dell’ACI.

Campania: Se sei residente in Campania puoi verificare il pagamento del bollo auto nel sito dell’ACI.

Puglia: Se sei residente in Puglia puoi leggere tutte le notizie per il pagamento del bollo auto nel sito della Regione.

Calabria: Se sei residente in Calabria puoi verificare nel sito della Regione, dovrai leggere la pagina fino al paragrafo “Pagamento bollo auto” per trovare il link che porta al servizio online.

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