GRANDE OPPORTUNITA’ PER I DEBITORI

COME NON PAGARE UN DEBITO INGIUSTO

 

La carta revolving oltre alle funzionalità di tutte le normali carte di credito ha un “prestito” incorporato . Spesso tale pattuizione è illegale  ma deve essere contestato per essere dichiarato nullo il contratto . Il prestito incorporato nella carta revolving può essere utilizzato sia per il ritiro di contanti che per il pagamento di beni o servizi.  Diversamente da un vero e proprio prestito però non si è obbligati a pagare ogni mese una rata fissa per rimborsare il saldo, si è invece liberi di rimborsare un pò per volta scegliendo anche l’entità della somma purché superiore ad una quota minima che normalmente si aggira attorno al 5%-10% dell’esposizione debitoria. Al pagamento delle rate si ricostituisce una disponibilità di spesa pari all’importo saldato. Tutto questo potrebbe apparire comodo e vantaggioso se non fosse che gli interessi in realtà continuano a maturare anche sulle piccole somme già utilizzate con la conseguenza che diviene complicato se non impossibile capire quando effettivamente si è sanato l’intero finanziamento ottenuto e speso con la carta.  Ecco perchè capita sempre più spesso imbattersi in persone che hanno difficoltà a rimborsare questo tipo di prestito. In alcuni casi la carta viene addirittura data in “omaggio” all’atto di stipula di un finanziamento poi, tentati dalla disponibilità, gli utenti la utilizzano fino a quando le rate divengono insostenibili e si ritrovano così insolventi. Ciò è illegale ! Ecco spiegato meglio in questo articolo come mai si afferma sia azione illegale .

E’ importante in questi casi non farsi prendere dal panico

E’ importante non lasciarsi spaventare dalle minacce delle società di recupero crediti a cui queste finanziarie spesso si affidano. I metodi adottati dai recupero crediti sono frequentemente aggressivi se non addirittura violenti per convincere le loro “vittime” a pagare. Per riuscirci telefonano in continuazione, vanno a cercare il debitore a casa o sul posto di lavoro, minacciano e umiliano.  Alla fine, molto spesso, la paura vince e il debitore stringe la cinghia rinunciando anche alle spese essenziali pur di pagare.

 

Ma, come è noto, la paura è sempre una cattiva consigliera e può impedire di riflettere su alcuni importanti dettagli:

– quali garanzie sono state prestate alla finanziaria per ottenere la carta revolving;

– la finanziaria potrebbe non avere tutte le carte in regola per richiedere il pagamento;

– la società di recupero crediti forse non si sta comportando in modo conforme alla legge oppure sta violando la privacy, e magari sta commettendo anche altri reati (come lo stalking, l’induzione al suicidio, la persecuzione, le minacce, l’aggressione e chi più ne ha più ne metta…)

– il conteggio degli interessi e delle spese della carta revolving potrebbe essere strozzinaggio.

Quindi è la finanziaria o la società di recupero crediti a dovere prima dimostrare di poter richiedere il pagamento, oltre a spiegare come e perché ha calcolato gli interessi e le spese e in forza di quale contratto ha diritto di cedere il credito a terzi.

NON ACCETTATE SCONTI 

I creditori poi minacciano anche la segnalazione come cattivo pagatore. Ma ricordiamo che “essere segnalato” non significa non poter mai più richiedere prestiti. Nel caso il problema venga sistemato allora è possibile farsi cancellare dalle banche dati.  Cosa significa tutto questo? Significa che anche in questo caso come in molti altri già descritti ciò che conviene fare è contestare il contratto.  Praticamente quando si dispone anche di una piccola quantità di denaro per chiudere una parte del debito, non è consigliabile usarla per dare un acconto alla finanziaria.  Molto meglio fare una proposta di saldo e stralcio, dicendo al creditore che si ha una piccola cifra per pagare e che si è disposto a utilizzarla solo a condizione di potersi liberare di quella posizione debitoria.

 

 

 


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