Siete al casello e non pagate. Cosa succede?

Dipende se avete dimenticato semplicemente il portafoglio o lo stai facendo volontariamente. 

Rischia il penale chi arriva al casello e non paga. Sono due i reati contestabili a seconda della condotta: il meno grave, quello di «insolvenza fraudolenta», nel caso di chi, avendo prima prelevato il talloncino al passaggio del casello, al momento del pagamento dichiari di non poter corrispondere il dovuto. Il più grave, quello di “truffa”, nel caso dell’automobilista che, senza Viacard, transiti in più occasioni sulle corsie riservate ai possessori di tale carta. In tal modo, infatti, la società proprietaria della rete autostradale è indotta in errore e il conducente del mezzo si procura un ingiusto profitto pari ai pedaggi non corrisposti. Lo ha chiarito la Corte di Appello di Roma in una recente sentenza  C. App. Roma, sent. n. 1592/2017 dell’11.04.2017.

 

Dov’è la differenza? 

La differenza è soprattutto in termini di sanzioni. Per la truffa (vedasi Art. 640 cod. pen.) infatti si rischia la reclusione. Per il reato di insolvenza fraudolenta (che scatta ogni qualvolta qualcuno, nascondendo la propria incapacità a poter pagare, contragga ugualmente un’obbligazione e, poi, non la adempia integralmente) si rischia invece la reclusione fino a due anni o una multa fino a 516 euro. La truffa scatta perché, nell’immettersi nella carreggiata destinata ai possessori di Viacard o Telepass, si attuano artifici e raggiri per conseguire un profitto. Sono questi comportamenti che fanno scattare il reato più grave rispetto al semplice silenzio relativo al fatto di non poter pagare che, invece, caratterizza l’insolvenza fraudolenta.

Sintetizzando:

  • insolvenza fraudolenta: si entra in autostrada, si ritira il cartellino, si sa già di non poter pagare e tuttavia lo si fa presente solo al momento del casello successivo. Viene punita la reticenza, il silenzio;
  • truffa: si entra in autostrada e si compiono una serie di manovre per evitare il pagamento. Viene punito il comportamento volto a realizzare artifici e raggiri. C’è insomma un “qualcosa in più” rispetto alla insolvenza fraudolenta.

 

Oltre a ciò viene contestata la norma del codice della strada  –  Art. 176 cod. str.- secondo cui:

“Chiunque transita senza fermarsi in corrispondenza delle stazioni, creando pericolo per la circolazione, nonché per la sicurezza individuale e collettiva, ovvero ponga in essere qualsiasi atto al fine di eludere in tutto o in parte il pagamento del pedaggio, è soggetto, salvo che il fatto costituisca reato, alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 419 a euro 1.682”

Ma che succede se, invece, l’automobilista non può pagare perché ha solo smarrito il portafogli magari all’autogrill o si è accorto di aver terminato i contanti e che la carta di credito non funziona

RIASSUMENDO

In sintesi chi si immette in autostrada e supera la barriera del casello deve sempre controllare di avere con sé i soldi necessari per pagare il pedaggio. Questo perché, se all’uscita del casello si accorge di non avere la disponibilità di contanti o la carta per “saldare” la tratta autostradale percorsa, riceve una multa per violazione del codice della strada. Se invece egli era sin dall’inizio consapevole di non avere la possibilità di pagare il pedaggio, commette un reato: quello di insolvenza fraudolenta. Se poi attua dei trucchetti per non pagare commette la truffa.

 

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