Cosa sfugge alla ex-Equitalia?

La ex-Equitalia, come tutti i creditori, può avvalersi del pignoramento. Lo strumento che il nostro ordinamento pone a tutela dei creditori è l’esecuzione forzata: mediante tale procedimento, infatti, essi possono rivalersi su determinati beni dei debitori per tentare di soddisfare le proprie pretese. L’atto con il quale prende il via l’esecuzione forzata è il pignoramento.

Ma attenzione non tutti i beni possono formarne oggetto! 

Le regole che definiscono tali esclusioni sono parzialmente diverse a seconda che il creditore sia un soggetto qualsiasi o che sia Equitalia. Ma soffermiamoci in particolare su quest’ultima:

Quali beni sono intoccabili dalla ex-Equitalia?

Stipendi: L’ente della riscossione, innanzitutto, non può pignorare lo stipendio degli italiani per un importo superiore a una determinata percentuale. Nel dettaglio, il pignoramento può riguardare al massimo un decimo degli stipendi di importo inferiore a 2.500 euro, un settimo degli stipendi di importo compreso tra 2.501 e 5.000 euro e un quinto degli stipendi di importo superiore a 5.000 euro.

Pensioni: Venendo alle pensioni, anch’esse sono in parte “salvabili”. L’ordinamento garantisce a tutti i cittadini un minimo vitale di sostentamento, in forza del quale Equitalia non può pignorare le pensioni di importo inferiore a quello dell’assegno sociale aumentato della metà. A tal proposito ricordiamo che, con circolare del 31 dicembre 2015, l’INPS ha reso noto che per il 2016 l’importo dell’assegno sociale è stato fissato in 5.825 euro annuali, pari a 448,30 euro mensili per 13 mensilità.

Conti correnti: Per quanto riguarda il conto corrente, poi, non è possibile per l’ente della riscossione pignorare l’ultimo stipendio o l’ultimo emolumento di pensione accreditato.

Prima casa: Un altro bene ancor più fondamentale che Equitalia non può pignorare è la vostra prima casa. O meglio, non può farlo se essa è ad uso abitativo, se dunque il debitore vi risieda e se è l’unica casa che possieda. Per poter essere sottratta al pignoramento, poi, la casa non deve essere di lusso. Se tali requisiti sussistono, in ogni caso, l’ente della riscossione che vanti nei confronti del debitore un credito superiore a 20mila euro, può comunque iscrivervi ipoteca. In assenza dei predetti requisiti, invece, la casa può essere pignorata, pur a condizione che il credito vantato superi i 120mila euro.

Beni mobili: Il nostro ordinamento, inoltre, tutela i suoi cittadini rendendo impignorabili alcuni beni mobili considerati essenziali. Si tratta di una regola di carattere generale, che vale per tutti i creditori, e che si estrinseca nell’impossibilità di aggredire, ad esempio, i letti, gli armadi guardaroba e le cassettiere, i tavoli da pranzo e le sedie, il frigorifero, le posate, le stufe e i fornelli da cucina a gas o elettrici, la lavatrice, i commestibili e i combustibili necessari per un mese.

Fondo patrimoniale: Infine, Equitalia può pignorare solo a determinate condizioni il fondo patrimoniale costituito. In particolare, esso può essere aggredito esclusivamente laddove il debito tributario contratto dal contribuente derivi da esigenze connesse ai bisogni della famiglia. Recentemente la Corte di cassazione a tal proposito ha chiarito che tali esigenze si estendono anche a quelle volte a garantire uno sviluppo armonico della famiglia e indirizzate a sostenere il potenziamento della capacità lavorativa, restando escluse solo le esigenze di natura voluttuaria o speculativa (cfr. Cassazione Civile, sez. VI-T, ordinanza 24 febbraio 2015 n. 3738).

Le Famiglie sono forti, ancora più forti grazie alla Class Action.


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