Decreto ingiuntivo senza giudice? La commissione del Senato presieduta dai senatori Ostellari, Romeo, Pillon, Pellegrini e Candura e supervisionata da alcuni rappresentanti del CNF e dell’OCF, ha esaminato il DDL n.755 di “Modifiche al processo monitorio ed esecutivo per l’effettiva realizzazione del credito” apportando alcune variazioni. In breve le novità sono:

• Non sarà più il giudice a verificare i presupposti richiesti dall’art 633 CPC per l’emissione del decreto ingiuntivo e per la consultazione delle banche dati delle Pubbliche Amministrazioni (identificare beni pignorabili via telematica per evitare esecuzioni inutili): da ora in poi sarà l’Avvocato a farlo.
• Il contraddittorio verrà spostato alla fase di opposizione (bisogna proporlo all’ufficio giudiziario con ricorso da notificare all’avvocato che ha emesso l’ingiunzione).
• 20 (venti) giorni per l’emissione dell’atto ad opera dell’avvocato che dovrà contenere l’ingiunzione di pagamento. Sempre entro 20 (venti) giorni il debitore potrà fare opposizione. Se non lo farà si procederà all’esecuzione forzata.
• La notifica dell’atto avverrà tramite PEC o posta.

LE MODIFICHE RICHIESTE DALL’AVVOCATURA

L’obiettivo è far risparmiare tempo e denaro agli uffici giudiziari, ai creditori.

Sempre alle Banche quindi …..ancora favori e regali……

CHE GRANDE TRISTEZZA.

L’Organismo Congressuale Forense ha presentato importanti proposte emendative come l’estensione del termine dell’opposizione da parte del debitore fino a 40 giorni; il conferimento del potere al giudice (in caso di opposizione non fondata respingendo la possibilità di rigetto con decreto motivato da pronunciare in prima udienza); l’abolizione dell’art 656 TER (Nel caso in cui l’avvocato ometta con dolo o colpa grave la puntuale verifica della sussistenza di tali requisiti, ne risponde disciplinarmente dinnanzi al competente ordine professionale e deve rimborsare le spese giudiziarie sostenute e i danni subiti dal soggetto erroneamente ingiunto).

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