Situazione famiglie italiane: reddito medio e reddito del ceto medio.

La situazione delle famiglie Italiane non è delle più edificanti, se confrontata agli standard europei, in riferimento agli standard dell’Europa occidentale, sottraendo nella fattispecie Romania, Slovacchia e parte dell’Ungheria, Polonia.

La condizione strutturale, organizzativa e reddituale delle famiglie italiane è vittima di un welfare in netta riduzione. È evidente che la contrazione del welfare italiano, ha reso la gestione famigliare più onerosa e complessa. In riferimento al welfare ci sono sgravi fiscali e detrazioni in forte riduzione.

Costo del latte, asilo, libri scolastici, babysitter, sono in aumento, così come costi sanitari e tempi di attesa dilatati. Tuttavia un semplice elenco di aumenti e disservizi non renderebbero chiaro il focus famiglia. La famiglia italiana ha una struttura culturale tipicamente matriarcale, non possiamo dimenticare l’aspetto culturale che contraddistingue la nostra realtà familiare. Seppur attraversata da una mutazione, destrutturazione, rispetto al modello del 900, gode ancora di una componente, vitale, preziosa, unica, che sopperisce al deficit statale. Mi riferisco ai nonni e alle tante realtà religiose.

È evidente il ruolo determinante dato dai nonni italici, spesso veri genitori, non fosse altro per la somma di ore, impegnate nella gestione dei nipoti e per il provvidenziale aiuto finanziario. La famiglia italiana è famiglia grazie alla presenza centrale dei nonni, soprattutto delle nonne, un tempo madri, supportate da realtà ecclesiali. Questo elemento non è solo culturale, è strutturale, perché rende plasticamente possibile la gestione di famiglie tradizionali, sempre più in fase post-destrutturazione, famiglie allargate, oppure mononuclei.

La famiglia italiana sta vivendo, oppure subendo, il più alto livello di flessibilità, mai applicato dal dopoguerra. È chiaro che la famiglia italiana non può essere un modello, dal punto di vista finanziario. Siamo lontanissimi dai modelli super evoluti e civili del Nord Europa, dove tutto è coordinato e supportato dallo stato, e dove paradossalmente il ruolo dei nonni si limita al cenone Natalizio.


Il reddito delle famiglie italiane è tra i più bassi!

Come dicevamo poc’anzi, si dovrebbe considerare le integrazioni finanziarie donate dai nonni: se potessimo calcolare, monetizzare il contributo dei nonni, in ore dedicate al nipotino e soldi donati a fondo perduto, al nucleo famigliare della figlia, beh il reddito probabilmente si avvicinerebbe alla media europea.

Va considerato inoltre che in media, ogni italiano possiede una casa di proprietà, dato unico al mondo e spesso una seconda al mare, che di fatto riduce la voce spese vacanze.

Il ceto medio come la famiglia, vive le medesime virtù e limiti. È del tutto evidente che la famiglia italiana e il ceto medio, nell’ultimo decennio ha compresso il proprio reddito, salario e quindi capacità di acquisto. Calcolare la ricchezza media della famiglia italiana, come del ceto medio, non è semplice, perché le variabili sono molteplici, in primis il sommerso. Di certo in Italia ci sono risparmi pari a 3 mila miliardi, che sommati al valore degli immobili, immobili locati nel più bello dei paesi del mondo, può fare arrivare il patrimonio degli italiani a 7 mila miliardi, alcune statistiche lo valutano intorno i 10 mila miliardi, a fronte di un debito dello Stato italiano pari a 2 mila 400 miliardi.

Quindi va tutto bene? Niente affatto!

Il 20 per cento dei ricchi italiani, possiede il 72% della ricchezza italiana, nel processo di redistribuzione, qualcosa deve essere andato storto. Pur tuttavia abbiamo i fondamentali culturali, logistici e finanziari per un’equa perequazione e allinearci agli Standard Europei, Continente più libero, giusto, democratico, sicuro, eguale del mondo.

 

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