IL REDDITO DI CITTADINANZA AIUTA LE FAMIGLIE POVERE?

Reddito di Cittadinanza aiuta le famiglie povere? Per Luigi di Maio l’obiettivo principale dell’introduzione del Reddito di Cittadinanza è proprio quello di aiutare le Famiglie che versano in gravi difficoltà economiche. Ma sarà davvero così? Sta funzionando o è solo un miraggio e il sussidio voluto fortemente dal Movimento 5 Stelle non riesce nel suo intento?

Ad oggi le richieste accolte dall’INPS per ricevere il Reddito di Cittadinanza sono circa 674 mila. Abbiamo un totale di 674 nuclei familiari che stanno ricevendo il sussidio. Come abbiamo visto qualche giorno fa, però, i dati dell’ISTAT riguardo le Famiglie che versano in condizioni di povertà assoluta sono ben diversi: arrivano all’incredibile numero di 1,8 milioni. Facendo un calcolo veloce ci accorgiamo che sono quasi il triplo! Attraverso una nota dei deputati della commissione Lavoro alla Camera, il Movimento 5 Stelle ha dichiarato:

 

“I dati Istat dimostrano quanto fosse urgente cambiare rotta. Noi abbiamo messo al centro i bisogni dei cittadini e i dati relativi alle richieste che sono state fatte fino ad ora per percepire il Reddito e la Pensione di Cittadinanza sono davvero soddisfacenti. Aver raggiunto in pochi mesi circa 3 milioni di potenziali beneficiari è davvero un successo, soprattutto se si prendono come riferimento i dati delle misure che erano state introdotte negli anni scorsi”.

 

I dati dichiarati dal Movimento 5 Stelle, però, sembrano non coincidere con quelli di ISTAT e INPS. Questo anche perchè il 35% di quelle Famiglie in condizioni di Povertà Assoluta non hanno comunque i requisiti per accedere al Reddito di Cittadinanza. Un dato dichiarato dalla Banca d’Italia. Non ci resta altro che stare a vedere se prossimamente il RdC arriverà anche a chi ne ha davvero bisogno. Noi lo speriamo davvero.

Fonte: TPI

ISCRIVETEVI ALLA NEWSLETTER, L’INFORMAZIONE È L’ARMA PER DIFENDERSI

Confermo di aver letto l'informativa privacy e di autorizzare il trattamento dei dati personali nel rispetto della legge di cui al GDPR 2018, R.E. 679/2016.