Ma cosa si nasconde dietro l’arbitro finanziario ? E’’ davvero al servizio del cittadino ?

La Banca d’Italia e l’arbitro finanziario: si tratta di un sistema di risoluzione stragiudiziale delle controversie previsto dal testo unico bancario. Ma ne siamo davvero sicuri ?  Nel senso che abbiamo l’impressione, suffragata da molteplici casi di cui ci siamo occupati, che si sono inventati una sorta di stanza di compensazione dove far sfogare cittadini, consumatori e piccole aziende i quali stanno correndo in massa sempre più numerosi ad affrontare il muro di gomma costruito al solo fine di dispensare gettoni di presenza agli arbitri dai “fischietti” d’oro.

I dati dimostrano che la crescita del numero delle controversie ogni anno è enorme, evidente segnale della crescente frustrazione che l’utenza vive con il sistema bancario e finanziario pure.

Nel 2020 oltre 11.000 ricorsi + 43 % sui dati 2019

I dati però che la Banca D’Italia non fornisce riguardano le entità, non dei ricorsi accolti che ricomprendono anche quelli parziali, ma dei risarcimenti riconosciuti alla clientela rispetto alle domande, ma su questo, in mancanza di risposte della Banca d’Italia ci torneremo dopo approfondita analisi di casi concreti a nostra disposizione.

Oggi ci soffermiamo su elementi di costo degli arbitri che in un’Italia sempre più stritolata dalla crisi economica ci appaiono estremamente gravosi.

Si dirà: ma caspita, le retribuzioni degli arbitri sono a carico del sistema bancario!

Allora come mai queste aziende, votate al profitto per statuto, hanno deciso di sopportare questi oneri?  Nessuno ci risponderà ma secondo noi tali retribuzioni rappresentano un insulto alla povera gente; nei costi di funzionamento di questa macchina che sta diventando sempre più imponente vengono peraltro innestati uffici pubblici che gravano la comunità: ma andiamo con ordine.

Infatti non è ancora chiaro, anzi, dopo tanti anni siamo ancora nel buio più assoluto, direi buio pesto! Quello che invece è chiaro, scritto bene, e senza equivoci, è il testo: “La Banca d’Italia ha stabilito i compensi dei membri dei Collegi in cui si articola l’Organo decidente dell’Arbitro Bancario Finanziario nella misura di seguito indicata”. Dunque nella prima parte Membro, Organo e Misura, appaiono i requisiti essenziali, e se non li avete non fate manco domanda perché è impossibile partecipare. Poi il testo continua e cita: “E’ prevista l’attribuzione di un compenso annuo fisso a ciascun membro effettivo dei Collegi. A tutti i partecipanti alle riunioni è inoltre attribuito un compenso variabile”.

Quindi sembrerebbe proprio che conti il Membro, ma non ne siamo sicuri!

Ecco, adesso tutto torna chiaro infatti il testo della Banca d’Italia continua: “I compensi sono differenziati per il Presidente e per gli altri componenti. Ai partecipanti alle sedute che non risiedono nel comune ove ha sede il Collegio è anche riconosciuto un contributo forfettario per ciascuna riunione a titolo di rimborso spese”.

E voilà, ecco a voi l’Arbitro Bancario Finanziario delle controversie a disposizione delle Prefetture Italiane.

In che senso le Prefetture?

Semplice ogni cittadino che si vede negato il proprio merito creditizio può coinvolgere una delle oltre cento prefetture del territorio nazionale che a questo punto riceve il ricorso del cittadino, lo esamina, chiede conto alla Banca accusata delle “porcherie” del caso, chiede documenti relativi e svolge un’istruttoria e dopo, se la questione appare fondata, la rimette al Collegio ABF competente con una sua approfondita relazione.

Giustizia è fatta.

E’ fatta? Mi solleva sapere che se vado in banca e chiedo 1000€ per comperare una lavatrice e quell’insolente del direttore me ne vuole prestare solo 500€ io posso far valere le mie ragioni. Ma che dico, di più, mi sento protetto dall’Arbitro Bancario Finanziario che dentro, proprio dentro, rompe le scatole pure ai Prefetti che vengono retribuiti con i nostri soldi!

Il Prefetto Pecoraro ha firmato una relazione su mancata concessione di credito su cui poi, con calma, si sono riuniti i componenti del Collegio per valutare il caso sottoposto. Anzi sul caso ci hanno fatto pure un paio di sedute perché la prima era nulla a causa di errori di procedura, ma una seduta in più è remunerata bene e se poi non si esamina neanche il ricorso, lo è di più; ma torneremo in altre puntate con maggiori dovizie di particolari.

Ma che importanza ha, dicevamo, se questi signori si insaccano svariate centinaia di migliaia di Euro…

che aumentano ad ogni seduta, se prevale l’equità e perfino, appunto, la giustizia? Solo ci chiediamo, ma quanto caspita costa alla fine sta lavatrice?!? Allora, riepiloghiamo i conti, anzi i costi di questo impeccabile servizio a carico della comunità.

Siccome non vogliamo fare dichiarazioni prive di supporto spieghiamo che i danari sono a carico della comunità perché i costi dei banchieri per le loro spese e speculazioni – Monte Paschi di Siena e Grecia docet – ricadono sul popolo – aspettando il “bail-in” che invece li farà ricadere sui correntisti… ma questo avverrà da gennaio 2016 non adesso – perché sino ad oggi i disastri li abbiamo coperti noi cittadini che prendiamo la metropolitana. E se poi coinvolgiamo nelle nefandezze bancarie gli oltre cento Prefetti italiani, che si avvarranno dei loro vice prefetti, dei vice del vice che hanno altri vice del vicino di casa e stanno appunto “vicini vicini” abbiamo coinvolto migliaia di persone a carico delle imposte dei contribuenti per far funzionare cosa?!?

Un po’ di conti a questo punto ci vogliono

Al Presidente compenso annuo fisso € 20.000 oltre € 1.500 per ogni presenza; agli altri membri del collegio compenso annuo fisso € 10.000 oltre € 1.000 per ogni presenza. Sono presenze impegnative? Certo che sì, ma a contare i soldi!

Secondo una media di circa 60 sedute annue per collegio (178 annuali nel 2014 dati Banca D’Italia) avremo un surplus da aggiungere al fisso di € 20.000,00 di altri 90.000,00 per i Presidenti ed  € 60.000,00 da aggiungere alla parte fissa di € 10.000,00 per gli altri componenti il tutto oltre rimborsi e tasse.

Avete capito bene, sveglia, vi siete addormentati oppure vi siete incacchiati ? Considerati 3 Collegi con 15 elementi in Italia i soli arbitri costano circa 1.200.000,00 di remunerazione oltre imposte “porcaccia della miseria”!!!

Insomma gli ELETTI incassano somme da capogiro per i poveri mortali…

…e magari le cumulano con altre somme derivanti da pensioni stratosferiche che provengono dal vecchio sistema retributivo, ma occupiamoci dei soldi pubblici che, se possibile, fanno arrabbiare ancora di più.

I Prefetti e gli uomini degli staff, moltiplicati per oltre cento prefetture che si occupano delle questioni bancarie, hanno lauti stipendi e uffici pagati dalla comunità, il costo è decisamente un super multiplo del precedente ma le prefetture svolgono altre funzioni per cui si spendono (in questo caso si) giustamente i soldi dei cittadini.

Ma di questa preziosissima funzione in seno all’ABF allora perché la relazione di Banca D’Italia non ci dice nulla?

Perché nella relazione del 2014 non emergono gli effetti prodotti da questi uffici prefettizi per il meritorio (meritorio?!?) lavoro svolto a fianco dei cittadini?

Quanti accessi al credito si sono avuti grazie al lavoro svolto dai Prefetti? Secondo noi nessuno, diciamo così per essere smentiti, sbugiardati, criticati, ma succederà?!? Vedremo!  Quanti milioni di euro, che compensano lautamente quelli spesi nell’ABF, sono stati erogati per i maggiori crediti concessi grazie all’intervento dei prefetti in favore dei cittadini e delle aziende italiane?

Il Governatore della Banca D’Italia certamente ci risponderà, ci risponderà?!? con questo dato “misterioso” e noi vi terremo aggiornati sul loro assordante silenzio.


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