IL PAPA, IL RE E COLUI CHE NON HA NULLA

DORMONO SERENI!  SARA’ VERO ?

Spesso riceviamo richieste di aiuto  e ci viene posta una domanda:  sono nullatenente, cosa rischio se non pago nessuno? Il quesito è molto più frequente di quanto non si creda e questo perché sul concetto di nullatenenza si riscontrano spesso degli equivoci.

 

Chi è il nullatenente

Contrariamente a quanto spesso si crede, il nullatenente non è solo chi non ha nulla intestato ma anche chi possiede dei beni che non possono essere pignorati. Ad esempio, possedere una pensione al di sotto del minimo vitale vuol dire essere “nullatenenti” visto che nessun creditore – neanche il Fisco – può bloccare l’assegno Inps.Ed ancora avere in casa un tavolo da pranzo, un frigorifero e un letto significa essere “nullatenenti” poiché l’ufficiale giudiziario, in caso di pignoramento mobiliare, non può asportare detta mobilia. Chi ha debiti per cartelle esattoriali non corrisposte è considerato nullatenente se ha un solo immobile intestato in cui è residente, adibito a civile abitazione: si tratta infatti di un bene impignorabile  ove vige il divieto di pignoramento della prima casa che non vale invece per i debiti con i privati, come banche, finanziarie e fornitori badate bene .Dall’altro lato, però, nessuno può dirsi completamente esente dalle aggressioni dei creditori se è sposato in regime di comunione dei beni o se ha figli. Nel primo caso, infatti, il creditore può aggredire il coniuge nei limiti del 50% del proprio credito. Così, se la moglie ha una casa di proprietà, i creditori potranno metterla in vendita e poi soddisfarsi sulla metà del ricavato. Nel secondo caso, invece, alla morte del debitore, i figli che accetteranno l’eredità acquisiranno anche i debiti. È anche vero che non c’è ragione di accettare un’eredità fatta solo di debiti e senza alcun patrimonio attivo. Peraltro, si ricorda che la richiesta della pensione di reversibilità è compatibile con la rinuncia all’eredità: la prima, infatti, spetta anche a chi non accetta l’eredità.

Cosa rischia chi non può pagare?

Come abbiamo ripetuto più volte nelle pagine di questo stesso giornale, in Italia non c’è alcuna legge che sancisca sanzioni (penali o amministrative) per chi non paga i debiti. Le uniche conseguenze si registrano per chi emette assegni a vuoto (in tal caso, scatta un illecito di natura amministrativa punito dalla Prefettura) e per chi non rispetta gli obblighi con intermediari finanziari (in tal caso, si viene segnalati alla Centrale Rischi Interbancaria, con conseguente divieto di emissione di assegni, apertura di conti correnti, uso di carte di credito e bancomat, ecc.). Dunque, l’unico vero rischio per chi non paga un debito è di dover versare il risarcimento del danno al creditore nell’ipotesi in cui quest’ultimo riesca a dimostrare che dal ritardo o dall’inadempimento ha subito un pregiudizio economico (si pensi all’azienda fallita a causa del mancato recupero delle somme conseguenti a una fornitura).

 

Cosa rischia un nullatenente se non paga?

Businessman no money concept

Non sempre il creditore è in grado di comprendere se una persona è completamente nullatenente o meno. È vero che la legge gli consente di accedere all’Anagrafe tributaria e all’Archivio dei rapporti finanziari – due maxi database del Fisco in cui sono raccolte le informazioni economiche di ogni contribuente – e da tali risultanze evincere se il debitore ha o meno beni intestati o se è percettore di redditi di qualsiasi forma. Tuttavia, è anche possibile che questi abbia delle disponibilità che non vengono riportate in tali registri: si pensi a un conto corrente estero o a dei contanti nella cassaforte di casa. In tali casi, è pratica abituale degli avvocati “infastidire” il debitore con uno o più di tentativi di pignoramento. Questi, seppur verosimilmente destinati a chiudersi con esito negativo, sono volti a costituire una pressione psicologica nei confronti dell’avversario e spingerlo a recuperare, in qualsiasi modo, il denaro per pagare. C’è anche chi paga per non lasciare il peso sulle spalle dei propri figli.È chiaro però che chi non ha disponibilità economiche, neanche in forma “non tracciabile”, non dovrà temere tali espedienti poiché, a parte la notifica degli atti giudiziali, essi non avranno alcuna ripercussione negativa sul debitore. 

 

 

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