POSTO DI BLOCCO DEI CARABINIERI ?

FERMATI MA QUESTI SONO I TUOI DIRITTI 

Conoscere i personali diritti vi rende più liberi.

Ecco quindi una facile lettura per spiegare quali sono i diritti e i doveri della persona fermata per esempio ad un posto di blocco.

Spesso la sola vista di una volante della polizia o della “gazzella” dei carabinieri crea spesso un ingiustificato panico nelle persone, nelle quali scatta subito il timore di essere fermate. Si dice che chi non ha niente da nascondere non ha di che preoccuparsi ma oramai è una tale caccia al Nostro denaro che è meglio evitare di essere fermati.

Ma questo articolo vuole erudirvi e farvi conoscere bene i personali diritti nel caso di controllo. In altre parole, può capitare che qualcuno tema di subire un sopruso da parte delle forze dell’ordine. Sapere cosa può fare la polizia quando ti ferma diventa allora fondamentale per affrontare con la massima serenità un eventuale fermo o un posto di blocco.

Ricordatevi che se la polizia vi ferma ci sono delle precise norme di legge da rispettare, sia da parte delle forze dell’ordine ma anche  da parte vostra, delle vere e proprie regole.

In primis, anche se non avete fatto niente, l’ordinamento giuridico vi obbliga a collaborare con la giustizia.

Ma quando la Polizia può fermare le persone quindi? 
Prescindendo dall’arresto, che è cosa diversa e presuppone la flagranza del reato, possiamo indicare tre ipotesi principali in cui le forze dell’ordine sono legittimate a fermare una persona. 

  • fermo per l’identificazione personale;
  • fermo d’indiziato di delitto;
  • fermo mentre si è alla guida della propria vettura.   

Fermo per l’identificazione
La polizia può fermarvi se ritiene che la vostra identificazione sia necessaria ai fini della propria attività investigativa. Ciò significa che la polizia può fermavi anche soltanto perché ritiene che possa ottenere informazioni utili.  Infatti la legge consente alle forze dell’ordine (cioè ai carabinieri, ai poliziotti, alla guardia di finanza, ecc.) di fermare, per procedere all’identificazione della persona nei cui confronti vengono svolte le indagini o le persone in grado di riferire su circostanze rilevanti per la ricostruzione dei fatti.

Quindi se la polizia vi ferma chiedendo di fornire i documenti oppure le generalità, dunque, dovrete sempre rispondere, pena la possibilità di incorrere in reato.  Ricordiamo che la polizia può trattenervi per il tempo strettamente necessario all’identificazione e comunque non oltre le dodici ore ovvero, previo avviso anche orale al pubblico ministero, non oltre le ventiquattro ore, quando l’identificazione risulti particolarmente complessa, con facoltà per il fermato di avvisare un familiare o un convivente oppure un legale.  ( Art. 349 cod. proc. pen. Dunque, alla richiesta di identificarvi vi converrà rispondere, in quanto il rifiuto legittima la polizia a portarvi in questura e vi fa incorrere in reato.

Secondo la legge, infatti, chiunque, richiesto da un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni, rifiuta di dare indicazioni sulla propria identità personale, sul proprio stato, o su altre qualità personali, è punito con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda fino a duecentosei euro. 

IMPORTANTE : La legge non impone di portare con sé i documenti identificativi (patente, carta d’identità, ecc.). Ciò significa che, se la polizia vi ferma e non potete  esibire i documenti, non commetterete alcun reato. Il reato scatta solamente se rifiutate di fornire le  generalità (magari oralmente, comunicando nome, cognome, ecc.), ma non se rifiutate di mostrare i documenti.

Chiaro? 

 Ma la polizia in borghese: può fermarvi?

Il fermo per l’identificazione può essere compiuto anche dalla polizia in borghese ma avete a vostra volta DIRITTO a visionare un tesserino di riconoscimento se l’agente non soddisfa la richiesta, non siete obbligati a rispondere alle sue domande. 

Ma quali diritti avete se la polizia vi ferma mentre state guidando?

Si tratta di un controllo autorizzato dalla legge e del tutto diverso da quello sopra descritto. Secondo il codice della strada , art. 192 cod. della strada, i conducenti dei veicoli sono tenuti ad esibire, a richiesta dei funzionari, ufficiali e agenti ai quali spetta l’espletamento dei servizi di polizia stradale(sempre che siano in uniforme o muniti dell’apposito segnale distintivo), il documento di circolazione e la patente di guida. La legge dice inoltre che la polizia può procedere ad ispezioni del veicolo al fine di verificare l’osservanza delle norme relative alle caratteristiche e all’equipaggiamento del veicolo medesimo.

 


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