RITARDO PAGAMENTI BUONI POSTALI

Il trucchetto di Ente Poste

Ritardo pagamento buoni postali: Il “giochetto” messo in atto dall’Ente Poste, che cancella o ritarda i pagamenti dei buoni postali. Ecco tutto quello che dovete sapere.

Gli Italiani sono sempre meno felici delle poste. Non solo si vedono recapitare raccomandate spiacevoli, ma l’ente spesso non rispetta le pattuizioni contrattuali. Pattuizioni queste che, all’epoca, avevano convinto i nostri genitori e i nostri nonni a investire nei buoni postali (ecco come recuperare il maltolto

Oggi parliamo della beffa dei ritardati pagamenti dei buoni postali e di come risolvere questa spinosa questione da soli (o con l’aiuto della Consulta Legale di Avvocato in Famiglia).

Buoni postali ereditati: Cosa dovete assolutamente sapere 

In caso di morte dell’intestatario, i buoni postali cadono in successione. Gli eredi hanno quindi diritto al rimborso una volta espletata la pratica successoria.

I buoni fruttiferi postali spesso sono una buona parte dei risparmi che una famiglia ha accumulato nel corso degli anni. I buoni postali erano (oggi non più) uno strumento di risparmio e investimento importante che ha sempre riscosso un discreto successo. Soprattutto in considerazione della garanzia della restituzione del capitale, a fronte di un rendimento comunque interessante. Grave quindi che la fiducia dei risparmiatori sia stata così tradita.

I buoni postali sono dei titoli emessi dalla Cassa depositi e prestiti, società per azioni a partecipazione statale controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Questi, pertanto, sono garantiti direttamente dallo Stato e vengono collocati presso gli uffici delle Poste Italiane. I buoni postali sono strumenti finanziari equiparabili ai Buoni del Tesoro. A differenza di questi ultimi, la cui oscillazione sul mercato può comportare dei rischi per l’investitore, sono sicuri perché sono sempre rimborsati al loro valore nominale. In altre parole, il capitale versato viene sempre restituito. Ma gli interessi purtroppo cercheranno in ogni modo di non pagarveli. 

Ora, nonostante costituiscano uno strumento di risparmio e investimento pensato per le famiglie, le procedure di successione non sono affatto semplici.

Ecco un facile vademecum su  come riscuotere i buoni postali che abbiamo ereditato. RITARDO PAGAMENTI BUONI POSTALI

 

 

COME RISCUOTERE I BUONI POSTALI CHE ABBIAMO EREDITATO

Le regole da conoscere e seguire

I buoni postali, come ogni rapporto patrimoniale, rientrano nella successione così come tutti gli altri beni del defunto. Per poter riscuotere i buoni fruttiferi postali di un defunto si devono presentare:

  • Il certificato di morte del defunto.
  • I documenti che riguardano l’apertura della successione.
  • La dimostrazione del diritto degli eredi alla successione attraverso la presentazione del testamento. In alternativa si può consegnare la certificazione che comprovi il legame di parentela con il defunto.

Nel caso gli eredi siano più di uno, dovranno essere convocati tutti per subentrare nei diritti del defunto.

 

La documentazione da predisporre

Per chiedere il rimborso dei buoni fruttiferi postali caduti in successione, è necessario compilare il modulo apposito (ecco il file della dichiarazione sostitutiva eredi con testamento posta).

Il modulo ricorda, inoltre, che gli aventi diritto devono chiedere di aprire una pratica di successione interna alle poste italiane.

Essa deve essere corredata dai seguenti documenti:

  • Estratto dell’atto di morte. Sono necessarie le generalità del defunto, la data, il luogo in cui è avvenuto il decesso, lo stato civile, l’ultimo domicilio, l’ultima residenza, l’indicazione del nominativo del coniuge.
  • Atto notorio o dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà che indichi tutti gli eredi legittimi e le loro generalità.
  • Verbale di pubblicazione del testamento olografo o del testamento segreto in copia conforme all’originale nel caso di testamento pubblico. Una copia conforme all’originale dell’atto pubblico nel caso di successione testamentaria.
  • Copia di un documento di identità dei soggetti che presentano domanda di rimborso.
  • Copia di un documento di identità e del codice fiscale dei soggetti che hanno diritto al rimborso e/o dei soggetti che li rappresentano legalmente.
  • Dichiarazione di successione (ecco QUI il file).

La domanda di rimborso sarà valutata dall’Ufficio Postale, nella persona del Direttore. Egli, a seguito dell’approvazione, avvierà la procedura di rimborso dei Buoni Fruttiferi Postali.

Tempo concesso: 30 giorni.

 

Ecco cosa fare in  caso della cointestazione tra defunti e persone in vita 

Il decesso del cointestatario di un buono postale determina il blocco del rimborso da parte di Poste Italiane. Nel caso in cui i buoni postali siano cointestati (cioè sottoscritti da più persone), le poste bloccano il loro rimborso finché non si siano completate le pratiche successorie sopra descritte.

In realtà la prassi di bloccare il rimborso nel caso di buono cointestato con pari facoltà di rimborso è illegittima.

Peraltro, il rifiuto di Poste Italiane è causa di gravi danni per il possessore del buono che, nella maggior parte dei casi, è impossibilitato a reperire tutti gli aventi diritto

 

La sentenza

Ogni cointestatario dovrebbe poter richiedere (e ottenere) autonomamente il rimborso dell’intera cifra. Invero la clausola Pfr attribuisce al possessore del titolo un diritto esercitabile in modo autonomo. Fatta salva la facoltà degli eredi di chiedere giudizialmente la restituzione della propria quota nei confronti di chi l’abbia integralmente riscossa.

La successione degli eredi di uno dei cointestatari non può escludere o limitare i diritti dei terzi come pure quelli del contitolare superstite. Esso ha pieno diritto di ottenere dalle poste il rimborso del titolo in modo del tutto autonomo.

La Corte di Cassazione ha ritenuto illegittima la condotta delle Poste Italiane che, pur in presenza della clausola “Pfr”, negano il rimborso del buono ad uno dei titolari: “Il rimborso del buono fruttifero non è subordinato ad alcuna particolare o specifica modalità di riscossione. Consente al portatore e cointestatario del titolo, avvalendosi della clausola di pari facoltà di rimborso, di chiedere a vista all’ufficio postale di emissione il pagamento dell’intero importo del buono. Questo deve essere comprensivo degli interessi maturati, senza che sia necessaria la quietanza congiunta degli aventi diritto“.

Quanto sostenuto dalla giurisprudenza è pienamente in linea con quanto affermato dalla legge a proposito dei titoli garantiti dallo Stato, i quali non devono essere inseriti nella dichiarazione di successione.

Ritardo pagamenti buoni postali:

Non tollerate più gli abusi di poste italiane!!

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