Cosa centra il  Rapporto Biderman con il………. ?

Ringraziamo Alessandra Chelucci, Psicoterapeuta e studiosa 

Ecco il rapporto che il Professor Albert Biderman mise a disposizione dell’intelligence Americano.

Si può piegare la volontà di un essere umano e indurlo a totale obbedienza e asservimento?

 

Dalle sue ricerche sulle strategie di manipolazione psicologica dei prigionieri di guerra, Albert D. Biderman ha formulato la “Carta della coercizione”.   

Lo studio in breve:

È il 1956 quando lo psicologo Albert Biderman pubblica un modello, la Carta della coercizione, come strumento illustrante i metodi utilizzati sui prigionieri di guerra, al fine di ottenere il totale asservimento della volontà individuale alle richieste dei carcerieri. Le stesse strategie manipolatorie sono universalmente adottate in quei contesti dove l’obiettivo è piegare la volontà della persona attraverso un processo di disumanizzazione. Esempi eclatanti sono forniti anche dai contesti di violenza domestica e delle sette religiose.

Amnesty International, nel Report on torture del 1975, il Rapporto sulla tortura, prende ad esempio le ricerche di Biderman sui soldati americani sopravvissuti alla prigionia nei campi cinesi durante la guerra di Corea.

Ma quali sono, quindi, queste strategie che assicurano, a chi le perpetra, il totale controllo sulle proprie vittime?

 

 

Osservando la Carta della coercizione di Biderman, ne possiamo identificare sette. Sette strumenti che, ahimé, appaiono sempre più riguardarci da vicino, data la loro strana rassomiglianza con le misure anti Covid-19, che, letteralmente, stanno colorando la nostra vita da marzo 2020.

ECCO I SETTE PUNTI INDICATI DA BIDERMAN CHE VALUTERETE VOI se coincidono….

  • Isolamento: questo può essere totale o parziale o anche di gruppo.

L’obiettivo è deprivare la vittima del supporto sociale, in modo che sviluppi un’intensa preoccupazione per la propria persona e divenga dipendente dal proprio carceriere. Vengono in mente il distanziamento sociale, l’allontanamento dai familiari e la perdita dell’indipendenza economica subita dai molti che si sono ritrovati senza lavoro.

  • Monopolizzare la percezione attraverso l’isolamento fisico, la restrizione del movimento, il creare monotonia e noia.

Ciò predispone a fissare l’attenzione sui messaggi che si vogliono far accettare e ad eliminare l’informazione non-conforme, punendo l’indipendenza e/o la resistenza.Oramai siamo diventati avvezzi alle limitazioni del movimento e degli spostamenti, all’abolizione di feste, concerti, sport e incontri di gruppo. Domina l’informazione mediatica del terrore, la censura dell’informazione e vige la pratica dell’etichettare come ‘negazionista’ chi esprime un pensiero critico e non conforme.

  • Indurre esaurimento mentale, emotivo e psicologico, suscitando continua tensione e paura.

Siamo inondati da mesi dai messaggi mediatici negativi, pessimisti, dai bollettini di morte e di contagi. Il messaggio è “conformati per il tuo bene e quello degli altri”. Si giunge persino alle aspre critiche contro chi protesta, tanto da arrivare a dire che i cosiddetti ‘negazionisti’ si meriterebbero di non essere curati.

  • Minaccia: di morte, di abbandono o di morte dei familiari

Il fine è creare uno stato di ansia e di disperazione, oltre a sottolineare le conseguenze della non-conformità. E non viviamo sotto costante minaccia? Minaccia di perdere il lavoro, l’attività commerciale, di ammalarsi, di morire, di contagiare e di essere contagiati. Abbiamo poi le predizioni dell’estensione della quarantena e delle misure restrittive. Che dire della velata minaccia di ‘costringere’ al vaccino? Già si inizia a ventilare l’ipotesi di un’eventuale obbligatorietà del vaccino. O, comunque, anche se il vaccino non diventerà obbligatorio ex-lege, lo sarà de facto, in quanto chi non sarà vaccinato sembra che non potrà fare alcune cosette importanti come, tra le varie, viaggiare.

  • Indulgenza occasionale: cioè elargire permessi e favori occasionali o fare promesse di trattamenti migliori.

In questo modo si vuole stimolare una motivazione positiva alla conformità, impedire l’adattamento alla deprivazione e stimolare il desiderio di compiacere il carceriere per ricevere trattamenti più umani.Non siamo forse stati testimoni di riaperture e uscite a intermittenza, del riaprire di alcuni servizi ma del divieto su altri? Le misure e le restrizioni sono in continuo cambiamento e in questa girandola di regole, a volte, poco comprensibili, la confusione regna imperante. Oggi è zona rossa, domani arancione e dopodomani di nuovo rossa!

  • Dimostrare onnipotenza. Nella Carta della coercizione si legge “mostrare il completo controllo sul volto della vittima”.

L’obiettivo è dimostrare che la resistenza è inutile. E qui l’onnipotenza certo si rivela! Sono state fermate intere economie a livello mondiale. I volti devono rimanere coperti dalla mascherina pena multe, a dir poco, salate.

  • Imporre regole e richieste assurde, domandandone il rispetto.

La finalità è cristallina: sviluppare l’abitudine all’obbedienza. Le feste natalizie 2020 docent. Sono stati tenuti distanti i membri di una stessa famiglia, i parenti e imposti limiti arbitrari sul numero di persone che si possono incontrare nella propria casa.

 

Ora, a pensar male si commette peccato ma talvolta ci si prende…..

Stiamo noi, allora, vivendo un distopico esperimento sull’obbedienza e la manipolazione di massa o il fatto che la Carta della coercizione di Biderman sia evocativa delle misure anti Covid-19 è solo pura e casuale coincidenza?

 

Bibliografia

Amnesty International (1975) Report on torture, Index number: ACT 40/001/1975

Biderman, A. D. (1957) Communist attempts to elicit false confessions from Air Force prisoners of war. Bulletin of the New York Academy of Medicine, 33 (9), 616-625