Cosa dovete sapere dell’Ungheria?  Che era dal 1930 che nessuno osava dare uno schiaffo ai banchieri.

In realtà anche J.F.Kennedy ci provò a restituire la sovranità monetaria al Popolo Americano ma il delitto più misterioso della storia americana consentì di restituirla ai banchieri privati. 

scritto a quattro mani con il contributo di Annalisa Malinverni

 

L’Ungheria non ha adottato l’euro e nonostante sia membro dell’Unione Europea dal 2004, continua a usare il fiorino!

Si è liberata dall’assedio dei banchieri, dai blocchi attivati dal Fondo Monetario Internazionale (FMI) e adesso emana moneta senza debito e tanta quanto ne ha bisogno. A Budapest per fare acquisti in contanti è necessario cambiare l’euro con il fiorino che risulta stabile e in ottima salute.

Mai più dagli anni ’30 con il caso della Germania, un paese europeo aveva osato sfuggire al controllo delle Banche internazionali. A tal proposito è strano come la Germania, grazie a tale libertà , azzerò il debito pubblico , azzerò la disoccupazione e fece diventare un Potenza mondiale.  La storia, quella fake dei media ovviamente, ci ha insegnato che la Germania volle la guerra dimenticandosi poi di dire che fu la Francia e la Gran Bretagna a dichiarare guerra alla Germania e non viceversa. Insomma, l’ultimo stato sociale del popolo. Ora l’Ungheria ci prova a spiegare qualcosa di possibile.

BASTA AVERE VOGLIA DI DARE UN CALCIO AI BANCHIERI PRIVATI E RESTITUIRE DIGNITA’ AL POPOLO 

 

Nel 2011, l’allora primo ministro ungherese Viktor Orban aveva promesso di ristabilire una giustizia economica rispetto al governo socialista che aveva consegnato il paese alla condanna di un debito enorme secondo i vincoli del FMI.

Ora gli Ungheresi non sono più costretti a pagare interessi esosi a banche centrali e private e i risultati di questa scelta del governo sono sotto gli occhi di tutti.  L’economia Nazionale che prima vacillava per via di un pesante debito, ha recuperato rapidamente. Il ministro per l’Economia ungherese ha annunciato di aver ripagato il 12 agosto 2013 il saldo dei 2,2 bilioni di debito all’FMI (Fondo Monetario Internazionale), prima della scadenza ufficiale del marzo 2014. Il Presidente Viktor Orbàn ha dichiarato: “L’Ungheria gode della fiducia degli investitori”. Tante società di fama mondiale sono approdate in Ungheria e ora investono in questo paese, fra queste ricordiamo la Suzuki, la BMW, la Volkswagen Audi.

Ed è anche in costruzione a Zalaegerszeg, a circa 200 km dalla capitale Budapest, una pista per macchine senza autista in quanto l’obiettivo del governo è quello di rendere  far diventare l’Ungheria un centro di innovazione dell’industria automobilistica. Nello stesso tempo si registra anche una crescita dell’occupazione e dei salari. L’obiettivo di bilanciare il rapporto tra capitale straniero e capitale ungherese è stato pienamente raggiunto e si moltiplicano gli investitori commerciali, all’ingrosso, al dettaglio seguiti dalle agenzie immobiliari e manifatturiere. Molti anche gli imprenditori italiani che hanno investito in questo paese, (oggi si trovano in Ungheria circa 3000 aziende di proprietà o a partecipazione italiana che impiegano circa 25 mila persone!).

Interessante lo sviluppo della Borsa decisamente in fase dinamica soprattutto sul piano degli investimenti azionari: la Banca Centrale Ungherese ha lanciato modalità di pagamento istantanee che consentono di trasferire denaro tramite mail, numero di telefono e incassare in velocità. Tutti provvedimenti che velocizzano i ritmi economici interni e le connessioni che aprono gli orizzonti e le porte ad altri paesi. I risparmi delle Famiglie sono in aumento! Un cambio di passo che si riverbera non solo nel mondo imprese, ma anche nell’ambito servizi.

La Banca Nazionale Ungherese (MNB) sta proponendo interessanti prestiti a piccole e medie imprese, grazie all’abbassamento progressivo dei tassi di interesse che nel 2011 stava al 7% ma già dal 2016 resta invariato allo 0,9%. Il Governo ha fatto di più costringendo le aziende fornitrici di servizi ad abbassare le bollette di acqua ed elettricità, imponendo forti tasse sulle mediazioni finanziarie, nazionalizzando i fondi pensione. Non solo: sta andando avanti in questi ultimi anni con una politica coraggiosa che punta sull’autonomia economica attraverso un programma di sgravi fiscali, incentivi e corretta tassazione in alcuni settori chiave dell’economia: banche, telecomunicazioni, energia e grande distribuzione. Negli ultimi anni si registra addirittura una carenza di manodopera qualificata dal momento che in quasi tutto il paese è stata raggiunta la piena occupazione (con un basso tasso di disoccupazione al 3,5%).

 

Un miracolo?

Semplicemente una pianificazione di misure decise per attivare la crescita, frutto della libertà dall’oppressione del debito! Gli investitori producono in Ungheria per gli ungheresi, creando sviluppo vero, non virtuale, sviluppo che coinvolge le le persone e ne migliora la qualità di vita. E ora si parla di ridurre l’Iva, di tagliare ancora sulle bollette dei servizi e le banche che hanno aumentato l’importo dei loro prestiti al pubblico avranno diritto a un rimborso fiscale! Un cambio di passo che si riverbera non solo nel mondo imprese, ma anche nell’ambito servizi. Alcuni settori universitari stanno diventando centri di eccellenza che attirano studenti dall’estero: ingegneria, farmaceutica, matematica, fisica. E sta gradualmente migliorando anche la qualità ambientale, l’equilibro vita privata e lavoro.

 

Quando leggerete sui media che l’Ungheria è un paese canaglia e razzista ricordatevi bene questo articolo e l’unico razzismo che esiste in Ungheria è quello neo confronti dei banchieri privati. ( approfondisci)

Oxfam, rapporto choc sulla diseguaglianza nel mondo:

“L’1% più ricco possiede più del restante 99%” 

E che caso… sono le stesse 13 grandi Famiglie che la Germania e Kennedy aveva privato del monopolio del denaro.

 

 

 

l 4 Giugno del 1963, un decreto presidenziale virtualmente sconosciuto, Ordine Esecutivo 11110, fu firmato impedendo alla Federal Reserve Bank di prestare soldi a interesse al Governo Federale degli Stati Uniti.

Con un colpo di penna, il presidente Kennedy dichiarò che la Federal Reserve Bank, di proprietà di privati, sarebbe presto fallita. Le “Banconote del popolo americano” furono emesse come valuta senza interessi e senza debiti avvallate dalle riserve d’argento nella Tesoreria degli Stati Uniti.

Abbiamo confrontato una “Banconota della Federal Reserve” emessa dalla banca centrale privata degli Stati Uniti (la Federal Reserve Bank o Federal Reserve System), con una “Banconota degli Stati Uniti” della tesoreria americana, emessa grazie all’ordine esecutivo del Presidente Kennedy. Sono quasi identiche ad eccezione del fatto che una riporta la dicitura “Banconota della Federal Reserve” e l’altra “Banconota degli Stati Uniti”.  Il Presidente Kennedy fu assassinato il 22 novembre del 1963 e le banconote degli Stati Uniti che lui aveva emesso furono immediatamente tolte dalla circolazione. Le banconote della Federal Reserve continuarono a fungere da valuta legale della nazione. L’Ordine Esecutivo 11110 avrebbe evitato al debito nazionale di raggiungere il livello attuale (virtualmente quasi tutti i 9000 miliardi del debito federale si sono prodotti dal 1963 in poi) se LBJ o ogni Presidente successivo lo avessero applicato.

Forse, l’omicidio di JFK era un messaggio per tutti i futuri presidenti di non interferire nel controllo della Federal Reserve sulla creazione del denaro. Risulta evidente che il Presidente Kennedy sfidasse i poteri esistenti dietro gli Stati Uniti e la finanza mondiale.

 

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