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VACCINI: DIFESE LEGALI IN CORSO 

Il Consiglio Direttivo dell’associazione Avvocato in Famiglia ha redatto questo documento al fine di aiutare le famiglie in difficoltà ad opporsi al Trattamento Sanitario Obbligatorio previsto dalla Legge 119/2017.

 

Obiettivo

Prendere per mano i genitori ed evitare che si commettano  errori o si subiscano soprusi approfittando dell’ignoranza della Legge in generale. La Consulta legale garantisce assistenza e patrocinio a tutti coloro che vogliono opporsi all’obbligo utilizzando il diritto.

In attesa che la legge sull’obbligo vaccinale assuma una configurazione definitiva, anche a seguito dei numerosi ricorsi al TAR ed ai Giudici competenti, è bene aspettare, ed agire con attenzione evitando di sottoscrivere documenti o rilasciare dichiarazioni alle ASL od alle scuole.  Non firmate dichiarazioni di rifiuto informato alla vaccinazione. In realtà non siete informati siccome l’informazione viene nascosta o limitata o distorta.

  1. Non dichiarate di essere contrari ai vaccini come tali, ma dichiarate che volete prima essere sicuri che non siano nocivi, che siano efficaci. Dite anche che state valutando la possibilità di acquistare vaccini monodose a vostre spese.
  2. Responsabilizzare per iscritto, ai fini civili, penali e amministrativi, il personale sanitario e amministrativo con cui verrete a contatto. Ricordategli che, per disposto costituzionale, il pubblico funzionario risponde dei danni solidalmente con la pubblica amministrazione.
  3. Chiedere alla Asl previa autorizzazione scritta a filmare la vaccinazione, ritirare le siringhe, le scatole e i bugiardini a scopo di assicurare le prove in  caso che si verifichino effetti avversi.

 

Cosa possiamo fare 

  1. Se la scuola vi rifiuta l’iscrizione dei figli perché non li avete fatti vaccinare, potete ricorrere al tribunale richiedendo un provvedimento d’urgenza per l’ammissione.
  2. In caso di  un’ordinanza che applica una sanzione amministrativa perché non avete fatto vaccinare vostri bambini, bisogna  impugnarla davanti all’autorità giudiziaria competente.
  3. Se il Tribunale dei Minorenni, su segnalazione dei servizi sanitari, vi convocherà prospettando un possibile affidamento dei figli ai servizi sociali affinché vengano vaccinati. Bisogna affidarsi all’assistenza di un avvocato della Consulta legale e spiegare le ragioni del vostro rifiuto. Allegheremo la documentazione scientifica e la giurisprudenza che già dice che l’obiezione vaccinale non è per sé incuria verso la prole.

 

Cosa fare se pensate si aver subito danni da vaccino

Se riscontrate danni da vaccinazione, potete richiedere il risarcimento alla Asl, al Ministero e, in solido, alle persone che vi hanno costretti a subire la vaccinazione. La Corte EDU di Strasburgo ha dettato i principi per dimostrare il nesso causale tra vaccino e danno: prossimità temporale, assenza di familiarità, casi analoghi, collegamento plausibile.

Per ricevere aiuto scriveteci a:  VACCINI@AVVOCATOINFAMIGLIA.COM 

 

Cosa potrebbe accadere se non cedete al ricatto

I genitori che si oppongono alla inoculazione, come previsto dalla Legge 119/2017, potrebbero essere denunciati per disobbedienza all’ordine dell’autorità di eseguire la vaccinazione. L’unica fattispecie che potrebbe far scattare un simile provvedimento oggi è quella prevista dall’art. 260 T.U.L.S., ovvero se l’ordine di vaccinazione ha funzione di impedire la diffusione di malattie infettive concretamente presenti sul territorio o sul punto di diffondersi.

Per ricevere aiuto scriveteci a:  CONSULTALEGALE@AVVOCATOINFAMIGLIA.COM 

 

Il ruolo dell’avvocato in famiglia

Il compito professionale non è di verificare se le vostre convinzioni siano esatte, ma di usare questi argomenti per ottenere dal giudice e dall’ Asl che sia fatta chiarezza su che cosa vogliono inoculare e sui suoi effetti. La critica giuridica e scientifica dei vaccini in circolazione e delle politiche vaccinali del governo non è un rifiuto dei vaccini come tali ma il rispetto dell’essere Umano e delle Leggi a sua tutela.

Aderendo al programma dell’associazione saremo sempre noi a rispondere a chi cerca di obbligarvi a rispettare la Legge 119/2017 e saremo  sempre noi con la Consulta legale a rappresentarvi, garantendo la vostra libertà di fronte ai Giudici.

Non dovete avere paura se cercate di fare del bene ai vostri figli. 

 

 

Un approfondimento per i più esperti 

ASPETTI GIURIDICI

Dal punto di vista costituzionale, innanzitutto vi è la già denunciata violazione del concetto liberale di persona, di libertà, di dignità, di libera scelta, di inviolabilità dell’interiore anche corporeo dell’essere umano.

In base all’art. 32 Cost. e all’art. 3 CEDU, nessuno può essere obbligato ad accettare una sostanza che lo danneggia immediatamente e certamente nella salute e, insieme, lo espone a rischi di subire ulteriori danni. Nessuno può essere obbligato a lasciare inoculare a sé o ai suoi bambini un prodotto di cui si sa per certo che contiene alcune sostanze tossiche sicuramente e immediatamente nocive (mercurio, alluminio), di cui si sa che l’effetto tossico sarà moltiplicato dal fatto che ben 6 vaccini verranno somministrati congiuntamente, di cui non si sa bene che grado di efficacia e che durata di efficacia abbia, di cui si sa che può provocare la malattia che dovrebbe prevenire, di cui si sa che contiene DNA di animali e feti abortiti, usati per la produzione. E di cui si sa che il governo ha esonerato il produttore dalla responsabilità per danni. Inoltre va rilevato il fondato e grave motivo di sospetto nel fatto che il contratto di fornitura tra il governo e la Glaxo è stato stipulato dal governo con una grande industria farmaceutica attraverso trattative private, segrete, e che non è stato messo a disposizione del pubblico per il necessario controllo.

UN GRAVE PROBLEMA

Altro grave motivo di sospetto, giustificante l’obiezione, è il fatto che i medici sono sottoposti ad intimidazione (minaccia di radiazione) da parte dello Stato (anche gli ordini dei medici sono enti pubblici) affinché non esprimano riserve e dubbi sui vaccini, il che li pone in conflitto di interesse coi pazienti, e priva i pazienti del diritto ad un’assistenza medica libera e incondizionata nel fare il bene del paziente. Inoltre i medici vengono premiati se riescono a vaccinare un’alta percentuale dei loro pazienti. Ulteriore motivo di obiezione è nel fatto che i mass media nascondono all’opinione pubblica i dati sull’inefficacia e sugli effetti indesiderati dei vaccini come le nascondono tutte le manifestazioni popolari contro l’obbligo vaccinale, in un evidente disegno di condizionarla e disinformarla per impedirle di agire sulle scelte politiche.Rileviamo inoltre che vi sono precedenti di vaccini comperati inutilmente con simili contratti, e che di solito con essi il governo esonera le case farmaceutiche dalla responsabilità per danni alla gente ad opera dei vaccini, o meglio trasferisce questa responsabilità risarcitoria sui contribuenti, e ciò costituisce un vero e proprio incentivo, un via libera all’industria farmaceutica fornitrice, a risparmiare sulla fabbricazione del suo prodotto e a rifilarci vaccini nocivi perché fatti male oppure perché fatti per avere effetti diversi dalla vaccinazione. In relazione ai rapporti corruttivi tra industria e politica, di cui ho parlato prima, possiamo dire che assolutamente la classe politica non è idonea a decidere per la gente in materia di vaccini, né a negoziare contratti di fornitura sicuri con l’industria. I partiti dipendono dalle tangenti e dallo sfruttamento della spesa pubblica in modo strutturale. Se togli ai partiti di potere le loro reti di comitati di affari, di gestione della spesa pubblica, degli appalti, delle assunzioni, delle sovvenzioni, è come se togliessi il motore da un’automobile.I contratti per la fornitura pubblica dei vaccini hanno caratteristiche giuridiche tali, come abbiamo visto, che non solo non danno garanzia di innocuità dei vaccini che saranno forniti (soprattutto perché solitamente viene esclusa la responsabilità dell’industria fornitrice), ma che anche fanno presumere, ai fini prudenziali della sicurezza, seppur non ai fini penali, che i politici siano stati indebitamente condizionati dall’industria fornitrice, e che perciò il prodotto sia insicuro.

IL PROBLEMA DEL METODO

Bisogna sottolineare che è fondamentale non cedere alle tendenze antiscientifiche, metafisiche o new age, e invece attenersi al metodo razionale-scientifico della controllabilità aperta del merito delle affermazioni, esigendo il rispetto di tale metodo anche da parte delle istituzioni, proprio perché la verificabilità aperta e misurabile propria del metodo scientifico è la miglior difesa contro il sopruso e l’invasività del potere.

Innanzitutto, il metodo scientifico si basa sul controllo sperimentale oggettivo e misurabile. Ma mentre è possibile sperimentare i farmaci curativi, non è praticamente possibile sperimentare i vaccini, e di fatto essi non vengono sperimentati, o meglio vengono messi alla prova direttamente quando vanno in commercio.

Traduciamo : quando  si sperimenta un farmaco curativo, si prendono due gruppi omogenei di soggetti e li si tratta così: un gruppo con il farmaco da sperimentare, e l’altro gruppo con il placebo, vale a dire con una sostanza che ha tutta l’apparenza del medicinale ma che è priva del principio attivo. Poi si confrontano i risultati ottenuti nei due gruppi. Se il gruppo trattato col farmaco ha un beneficio rilevante rispetto all’altro, calcolato secondo apposite formule, allora ha superato il test. Nel medesimo modo si verifica se un farmaco ha effetti collaterali indesiderati.

Quando, invece di un farmaco curativo, si sperimenta un vaccino, la situazione si complica parecchio. Non si dispone di soggetti già ammalati, ma di soggetti che hanno un certo grado di probabilità di ammalarsi. Quindi, non è dato sapere se quel soggetto si ammalerà né se, in caso si ammalasse, quando evento si manifesterà. È necessario, allora, che, per ridurre quel margine di incertezza, l’esperimento sia condotto non solo su un numero molto grande di persone, ma per tempi molto lunghi. Ma quasi sempre il vaccino non viene sperimentato affatto, appunto perché sperimentarlo richiede troppi anni e troppa spesa. Nei casi in cui qualche prova sia condotta, si parla di pochissimi soggetti osservati per qualche giorno; e, come è ovvio, da situazioni simili non si può ottenere alcuna indicazione sicura. La campagna di vaccinazione coatta è in realtà una campagna di sperimentazione coatta.