Come contestare una bolletta? Ecco la procedura da seguire in caso di errori di calcolo o strumentazione guasta Luce e gas, acqua, telefono…come aprire una pratica di contestazione

 

Con la nuova Legge di Bilancio il termine di prescrizione delle bollette di luce, gas e acqua è sceso da 5 a 2 anni. Le compagnie erogatrici non possono effettuare i famosi conguagli per i consumi effettuati prima di 24 mesi (se ricevi il sollecito entro questo limite, il termine della prescrizione ricomincia dall’emissione del suddetto sollecito). 

 

Bolletta del telefono

Talvolta le compagnie telefoniche sono davvero odiose, evitiamo di rispondere ai loro messaggi e alle loro chiamate negli orari più improbabili e loro ci attivano comunque dei servizi non richiesti. Ed è sempre meglio evitare una causa, questa è la nostra filosofia. Inutile spendere soldi per dei contenziosi o intasare le aule di tribunale, già ricolme di causa che si possono evitare. Ci sono diverse tappe per contestare una bolletta telefonica per evitare di ricevere un rifiuto dal giudice di pace. 

Dobbiamo spedire una lettera di reclamo (via mail con indirizzo certificato pec o con raccomandata con ricevuta di ritorno preoccupandoti di conservare la ricevuta) alla compagnia telefonica: dati anagrafici, motivo della contestazione, codice cliente, fotocopia della bolletta incriminata sono gli elementi da allegare SEMPRE.

Se la risposta non ci soddisfa (o addirittura non ne riceviamo una) possiamo rivolgerci alla camera di commercio o ad un’associazione di consumatori, questi saranno i nostri mediatori e si preoccuperanno (gratuitamente) di accordare pacificamente le due parti. Il giudice avrà l’ultima parola. Se tutto ciò non funziona puoi intentare causa alla compagnia telefonica attraverso il giudice di pace.

 

Bolletta di luce e gas

Innanzitutto controllate in prima persona i consumi sui vostri contatori, non fidatevi troppo delle letture del personale e della società emittente del servizio. Se le voci di spesa non sono chiare e documentate, se vedi attivati dei servizi aggiuntivi non richiesti, puoi intraprendere comunque questo percorso.

La bolletta in ogni caso è meglio che venga pagata, al rimborso poi ci penseremo. Il procedimento è simile a quello della bolletta telefonica: lettera di reclamo via e-mail pec certificata o con raccomandata con ricevuta di ritorno (conservate la ricevuta!!) con i dati necessari (dati personali di chi ha firmato il contratto, numero di matricola del contatore, codice cliente, codice POD o PDR, i dati specifici della bolletta che volete contestare con fotocopia).

La società emittente del servizio di luce e gas avrà 40 giorni per verificare la contestazione e 90 giorni per rimborsarti. Se non ricevi risposta o la ricevi ma è negativa, rivolgiti all’ARERA (Autorità di regolazione per l’energia, le reti e l’ambiente) e come nel caso precedente questa si porrà da mediatore e proverà ad avviare una procedura di conciliazione. Potrebbero essere necessari più incontri per venire a capo della questione. Se tutto ciò non sarà utile potrai rivolgerti al giudice di pace o nuovamente all’ARERA. 

 

Bolletta dell’acqua

I comuni possono emettere una fattura generale in caso siano impossibilitati a leggere i consumi (magari non siete mai a casa nei LORO orari). Le spese fisse (servizi di fognatura, servizi di depurazione, prelievo dell’acqua) non sono contestabili. Per contestare una bolletta dell’acqua devi presentare una lettera di reclamo alla società emittente attraverso raccomandata con ricevuta di ritorno / via mail certificata PEC / di persona. Devi allegare una lettura che hai fatto tu del contatore e il numero della bolletta che vuoi contestare con fotocopia, oltre che ovviamente i dati anagrafici.

La società erogatrice dovrà dimostrare che l’apparecchio funziona correttamente. D’altra parte la situazione per il consumatore è leggermente più complessa che nei casi precedenti: devi testimoniare di non sprecare l’acqua o di non prenderti cura del tuo contatore. Entro 30 giorni la compagnia dovrà effettuare i dovuti accertamenti, ricalcolare la bolletta e rimandartela. Il rimborso invece deve avvenire entro 60 giorni (in caso di ritardo puoi chiedere 30€ aggiuntivi). Nel caso la risposta sia negativa, insoddisfacente o assente puoi rivolgerti all’ARERA.

PROBLEMI CON LE BOLLETTE?

Le Famiglie sono forti, ancora più forti grazie alla Class Action.


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