Piantare alberi salverà il mondo,

ma attenzione a come lo fate!

Oramai sono tantissimi gli addetti ai lavori che testimoniano quanto sia importante piantare alberi per fronteggiare la crisi ambientale. Ma questa azione va svolta con consapevolezza, in tempi e modi progettati accuratamente, per evitare di arrecare all’ecosistema più danni che benefici.

In realtà ci sarebbe un’azione semplice quanto efficace da compiere, non tanto per risolvere il problema, quanto per evitare la catastrofe: piantare alberi! Alberi come mascherina per tutelare noi stessi e gli altri, restando nella similitudine. Certo, non c’è ancora il vaccino per la crisi climatica, ma esiste una soluzione per ritardare la deadline. Piantare alberi. Questo il farmaco, tanto semplice quanto potente.

«Circa un miliardo a testa per ogni abitante della terra», aggiunge l’esperto parlando di cifre. «Se noi piantassimo alberi in tutti i luoghi della Terra dove è possibile farlo senza generare impatti negativi con le colture agricole o con gli ambienti a elevata biodiversità, si potrebbe riassorbire dai 2 ai 10 miliardi di tonnellate di CO2 ogni anno», gli fa eco Galina Pavlova , ricercatrice in gestione e pianificazione forestale e consulente della Foundation Green Future di Sofia.

Certo non è questa l’unica soluzione al problema: «È evidente che quanto si dovrebbe lavorare in parallelo alla riduzione delle emissioni gassose che, se continuano con questo trend, non ci sarà più spazio sulla Terra per piantare alberi sufficienti ad assorbirle». Stiamo perdendo la capacità di sognare eppure l’Italia è costellata di straordinarie esperienze di cambiamento! Mentre gran parte dei mass media sceglie di non mostrare i cambiamenti in atto, noi scegliamo un’informazione diversa, vera, che aiuti davvero le persone nella propria vita quotidiana. Perciò il cammino è segnato: piantare alberi, smettere di deforestare e ridurre le emissioni di CO2. È così che, di fronte a un problema complesso come la crisi climatica, si dovrebbe procedere con una eguale pluralità di azioni risolutive. 

«Di fronte al taglio indiscriminato di alberi – prosegue la ricercatrice –, l’impiego di petrolio e la diffusione abnorme di emissioni di CO2 in atmosfera, è sempre più urgente innanzitutto riforestare laddove si è tagliato e al contempo ridurre l’inquinamento». Sarà solo invertendo la freccia involutiva che si potrà intravedere un futuro migliore per il pianeta.

Piantare alberi dunque, ma quali? Dove e come? Perché deve essere una piantumazione non casuale, ma ben progettata, affinché da elemento positivo e curativo, l’albero non si trasformi in un nemico dell’ambiente e un’aggravante della situazione. Per esempio, spiega la Dott.ssa Pavlova , «molte specie esotiche invasive, piantate nei nostri habitat, hanno creato solo ulteriori problemi invece di risolverli».

 

piantare alberi

L’ampliamento della superficie boschiva infatti non è sempre felice. Ne è prova anche l’aumento incredibile degli incendi e la distruzione delle foreste, eventi di fronte a cui non basta piantare nuovi alberi, magari a rapido accrescimento. Certo, sembrerebbe l’azione più istintiva e urgente da fare, almeno a livello emotivo, tuttavia andrebbe progettata con cautela e attenzione. Perché il bosco non è solo un insieme indiscriminato di alberi: è un mondo complesso, un universo abitato da una biodiversità interconnessa e resiliente. Bisogna anche avere cura di piantare alberi giusti, al momento e nel posto giusto: è questa la strada per la transizione ecologica che è anche transizione sociale e tecnologica. Piantare alberi subito, con rigore e progettazione. Ne parleranno a novembre i delegati di tutti i paesi della Terra nella discussione sulla messa in atto degli Accordi di Parigi. E tra questi c’è anche il tema della riforestazione.

«Foreste nuove da piantare, vecchie da ripristinare e tutti e tre i miliardi di ettari già esistenti sulla Terra da gestire», prosegue la ricercatrice. Questo può fare la differenza per far fronte alla crisi climatica attraverso l’assorbimento della CO2, la mitigazione del clima, la riduzione dell’inquinamenti, specie in città e molte altre potenzialità insite nella piantumazione. A ciò però, deve seguire anche la tutela delle foreste. Perché la foresta bambina ha bisogno di cure e attenzioni per dare il suo massimo e per creare quell’ambiente ricco di biodiversità e intercomunicazione a beneficio di tutti gli esseri viventi. Piantare alberi è anche un’azione che garantisce benefici economici: mette in moto una filiera produttiva etica e positiva; offre lavoro alle persone; ci dà modo di ripensare gli alberi come fonte per la bioedilizia e l’efficienza energetica.

Crescere diversamente: crescere nel rispetto degli equilibri ambientali e dei bisogni di tutti gli esseri umani. Più foreste e meno città. Foreste più tutelate e città meno inquinate. È questa la pianificazione del futuro. Un futuro più green e sostenibile, un mondo più ecologico e meno inquinato. Sembrano banalità e luoghi comuni, eppure è questo l’unico futuro possibile.