Cancellazione del debito anche per chi incapiente.
La sentenza appena ottenuta.Tribunale di Milano
La cancellazione del debito è possibile anche per chi è incapiente: il caso della sentenza di Milano può avere una portata storica e aiutare imprenditori e Famiglie in difficoltà a causa della crisi. Useremo questa sentenza ottenuta da un avvocato Etico
Potrebbe avere una enorme rilevanza la sentenza del 15/07/2021 emessa dal tribunale di Milano, che ha permesso la cancellazione del debito contratto da una persona incapiente. Senza casa, senza lavoro e senza denaro si sono estinti totalmente i debiti. Tutti nessuno escluso .
ADESSO PUO’ RIPARTIRE CON UNA NUOVA VITA
Il debitore incapiente è la persona fisica che non possiede alcun bene (mobile e immobile) e reddito, o che possiede un reddito appena sufficiente per vivere e mantenere la propria famiglia. Con la recente modifica alla legge 3/2012 anche il debitore incapiente ha diritto di accedere a questa, una sola volta nella vita, e di ottenere la cancellazione di tutti i debiti senza pagare i creditori.
La legge era stata promulgata dal governo Monti, nel 2012, per far fronte alle grandi problematiche causate dalla crisi finanziaria. Il governo Conte II, a dicembre, ha apportato nuove modifiche nel decreto Sostegni in previsione della situazione di difficoltà che stanno affrontando moltissimi imprenditori e famiglie, a causa della crisi economica determinata dalla pandemia.
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Cancellazione del debito: è possibile anche per una persona incapiente
Una delle modifiche che aveva destato maggiore attenzione era stata proprio quella che permetteva, anche a chi si trovasse appunto senza risorse e beni da mettere a disposizione dei propri creditori, di fare ricorso a questa importante legge. D’altra parte la situazione certificata dall’Istat parla di circa 1 milioni di poveri in più in Italia e di 2,5 milioni di famiglie con problemi di liquidità e con difficoltà ad arrivare a fine mese.
La fine della moratoria su prestiti e mutui e il prossimo arrivo di milioni di cartelle esattoriali possono essere devastanti per centinaia di migliaia di italiani. Ecco allora che un misura come la legge 3/2012 che punta alla tutela di chi, per cause non dipendenti dalla sua volontà, viene a trovarsi in una situazione debitoria insostenibile, può essere una vera e propria ancora di salvezza per chi si trova in condizioni economiche difficili. Soprattutto se è possibile anche per chi è totalmente incapiente farvi ricorso, come nel caso oggetto della sentenza.
Ecco la sentenza del Tribunale di Milano
Nello specifico la storia di Andrea (nome inventato per tutelare la privacy) è quella di un agente immobiliare che a causa della crisi ha perso il lavoro e ogni altra forma di reddito, trovandosi quindi in una situazione di sovraindebitamento. Per questo motivo si è rivolto all’Organismo di Composizione della Crisi di Milano di Protezione Sociale Italiana per accedere al nuovissimo beneficio dell’esdebitazione del debitore incapiente prevista dalla legge 3/2012 e introdotta con la legge di bilancio 2021. Si tratta di una delle prime sentenze che hanno dato applicazione a questo importante istituto che si pone come obiettivo quello di aiutare migliaia di famiglie indebitate a causa della pandemia.
IL BENEFICIO DEL’ESDEBITAZIONE DEL DEBITORE INCAPIENTE
Il debitore incapiente è la persona fisica che non possiede alcun bene (mobile e immobile) e reddito, o che possiede un reddito appena sufficiente per vivere e mantenere la propria famiglia. Con la recente modifica alla legge 3/2012 anche il debitore incapiente ha diritto di accedere, una sola volta nella vita, alla legge 3/2012 e di ottenere la cancellazione di tutti i debiti senza pagare un euro in favore dei creditori.
LA PRIMA SENTENZA DI SOVRAINDEBITAMENTO LEGGE 3/2012 SULL’ESDEBITAZIONE DEL DEBITORE INCAPIENTE
Con sentenza del 15.7.2021, il Tribunale di Milano – giudice dott.ssa Alida Paluchowski – nel procedimento NRG 16/2021, ha ammesso un ingegnere elettronico all’esdebitazione del debitore incapiente dichiarando inesigibili i debiti maturati pari ad euro 45.321.
Si tratta di una delle prime sentenze che hanno dato applicazione a questo importante istituto che si pone come obiettivo quello di aiutare migliaia di famiglie indebitate a causa della Pandemia ad uscire dai debiti.
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