Conti correnti e truffe:

come non cadere in trappola

 

Il conto corrente è oggi un servizio ormai imprescindibile .Obbligatorio per certi versi. Ben il 90% della popolazione adulta nazionale ne ha uno, ma un italiano su quattro ha dichiarato di essere titolare di più conti e quasi uno su due (46%) ne ha uno online. Usare il proprio conto comodamente da casa tramite internet o app, però, potrebbe esporci ad alcuni tentativi di truffa che è bene saper riconoscere, ed evitare, per non cadere in trappola. Ecco 5 consigli per ridurre al minimo i rischi:

 

Attenzione al Phishing: la banca non vi chiederà mai via e-mail informazioni sul vostro conto

Se ricevete un’e-mail nella quale la vostra banca vi chiede, magari a causa di disservizio tecnico, informazioni sul vostro conto corrente, come ad esempio user e password di accesso all’home banking, non solo dovete ignorare tale comunicazione, ma anche cancellarla immediatamente dalla vostra casella di posta. Si tratta di un tentativo di “phishing”, una tecnica usata dai criminali informatici per estorcere con l’inganno alcune informazioni personali, pertanto è fondamentale non rispondere a questo genere di messaggi. Ricordate: la banca non vi chiederà mai via e-mail informazioni personali né, tantomeno, dati di accesso e password legate al vostro conto corrente. Se siete caduti in questa trappola, avvisate immediatamente il vostro istituto di credito.

Attivate sempre  le notifiche SMS anche per il conto corrente

Non tutti sanno che molti istituti di credito offrono la possibilità di attivare delle notifiche automatiche (tramite SMS o app) che allertano il cliente in caso di movimenti sul conto corrente. Questo vale non solo per l’uso di carte di credito o bancomat, ma anche per qualsiasi altra operazione, come un bonifico, un RID o altri addebiti diretti. In questo modo potrete essere allertati in tempo reale e, in caso di operazioni sospette, avvisare la banca e chiedere di bloccare il conto; a tal proposito, è sempre utile avere a portata di mano il numero di telefono dell’istituto di credito, così da poter agire tempestivamente se necessario.

Attenzione ai siti dove inserite le coordinate del vostro conto corrente

Verificate sempre che il sito sul quale state operando abbia, nell’indirizzo, la sigla HTTPS; in tal caso le informazioni inviate alla piattaforma sono criptate e quindi protette da eventuali intrusi. Inoltre, è importante effettuare questo genere di operazioni solo quando si è collegati a internet da una rete protetta (quella di casa o la linea mobile) e mai da reti pubbliche, perché potrebbero esserci malintenzionati in grado di intercettare i dati e sottrarli.

Due verifiche sono meglio che una

A partire da settembre 2019 è entrata in vigore la Direttiva europea sui servizi di pagamento (Psd2) che prevede nuove modalità di autenticazione per poter accedere al conto corrente online ed effettuare pagamenti in rete. Il sistema, noto come “Strong Customer Authentication”, prevede che l’Istituto di credito debba effettuare una doppia verifica dell’identità dell’utente (utilizzando due o più fattori tra loro indipendenti) prima di dare l’ok alle operazioni richieste; l’obiettivo è di ridurre al minimo i rischi per i consumatori. Sebbene la norma sia già entrata in vigore, le banche hanno tempo fino a dicembre 2020 per adeguarsi. In attesa, prestate massima attenzione a come è utilizzato il vostro conto online.

La truffa del finto versamento

Una delle truffe di cui ultimamente si sente più spesso parlare è quella del “finto versamento”: la vittima in questo caso è sempre un ignaro cittadino che sceglie di vendere un oggetto online tramite le comuni piattaforme di compravendita. Il truffatore finge di acquistare l’oggetto e, al momento di definire la modalità di pagamento, convince il venditore dell’esistenza di una nuova procedura che, tramite ATM, consente di accorciare le tempistiche e di ricevere immediatamente il denaro sul proprio conto corrente. Il problema è che con tale procedura il denaro, anziché essere versato sul conto del venditore, viene in realtà prelevato al venditore e accreditato sul conto o carta prepagata del truffatore.


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