QUANDO VI OFFRONO UNA PARZIALE RISARCIMENTO NON ACCETTATE MAI.

AVETE DIRITTO ALL’INTERA SOMMA SOTTRATTA DAL VOSTRO CONTO POSTALE 

I FATTI – Nel maggio del 2020, una nostra associata di Napoli, titolare di un conto presso Poste Italiane, ha ricevuto un sms da un numero riconducibile all’intermediario (ovvero lo stesso mittente delle comunicazioni ufficiali della banca) ed è caduta nella trappola, inserendo i dati richiesti. Ha poi ritrovato suo malgrado addebitata due operazioni – mai richieste – di bonifici pari rispettivamente a € 1.200,00 e € 680,00.

Non essendo riuscita a definire la controversia attraverso il reclamo, la nostra associata tramite l’avvocatoEtico Pagnoncelli ha promosso una procedura davanti all’Arbitro Bancario Finanziario. Strategia molto più economica di una causa lunga e costosa. 

TRUFFA CON SMS SPOOFING POSTE ITALIANE: ABF DISPONE RIMBORSO A FAVORE DEL CLIENTE

e che l’intermediario corrisponda alla Banca d’Italia la somma di € 200,00 quale contributo alle spese della procedura e al ricorrente la somma di € 20,00 quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. L’Arbitro Bancario e Finanziario ha riconosciuto che l’Intermediario non ha assolto l’onere probatorio a suo carico, ossia di avere eseguito l’operazione in un regime di Strong Customer Authentication (nello stesso senso: Collegio Napoli, n. 3670/2022). Dal momento che il rispetto dei requisiti della SCA costituisce un prius rispetto all’esame dell’eventuale imprudenza del cliente, e che tale rispetto non è stato dimostrato dall’Intermediario, va accertato il diritto del ricorrente al rimborso della somma complessiva di € 1.880,00.

Ecco la sentenza ( una delle tante ) che hanno portato giustizia e denaro nelle tasche delle Famiglie.