Lo stalking bancario è la  persecuzione da parte delle società di recupero crediti. Chiamate incessanti a qualsiasi ora del giorno e della notte, affissione di avvisi alla porta di casa, numeri anonimi che non  lasciano in pace.

Tutto ciò si può combattere. Spesso la loro aggressione diventa un’arma letale (per la finanziaria) per uscire dai debiti .

IMPARATE A NON AVER PAURA DEL RECUPERO CREDITI

 

Basta davvero poco per cambiare in meglio o peggio una giornata. Spesso la paura di chi ci potrebbe telefonare o suonare alla porta bastano a rendere difficile la giornata. Attraverso questo articolo vogliamo ridare serenità a chi ha dei debiti ma che ha diritto a vivere sereno. Ecco quindi cosa dovete sapere.

DIRITTI DEL DEBITORE 

Cosa possono fare le società di recupero crediti?

 

Respirate sereni. L’agente di recupero crediti nulla può fare perché non ha nessun potere decisionale. Solo la società creditrice può prendere decisioni quindi respirate. Colui /colei che vi sta chiedendo denaro è un semplice agente del recupero credito che guadagna a provvigioni.  Fate però attenzione a non sottovalutarlo. Conosce bene i trucchi del mestiere e sa bene che ” spaventare ” è un’ottima strategia . Ricordatevelo. Cercherà di generare in voi la paura in caso di mancato pagamento.  Rilassatevi… riflettete  ed usate tutti i suoi tentativi per ottenere sconti importanti. Più sarà scorretto l’agente del recupero credito e più sconto otterrete.

E’ chiaro ed evidente che già dalle primissime telefonate la tensione sarà palpabile e lo stato emotivo sarà sempre più angoscioso! L’obiettivo di chi sta dall’altra parte del telefono è spingere l’interlocutore a pagare le rate arretrate di un prestito o del mutuo. Per farlo adotterà tutti gli strumenti in suo possesso, leciti e non leciti. L’obiettivo è uno solo: incassare!

Ecco cosa possono per Legge fare:

Possono inviare una diffida di pagamento.  Significa che possono inviare una comunicazione scritta in cui diffidano a pagare il debito. In genere questo è il punto di partenza su cui tutto il resto si sviluppa dopo.

Possono sollecitare i pagamenti telefonicamente. Dopo la prima comunicazione scritta, inizia la trafila delle telefonate nelle quali, chi chiama, invita a pagare il debito. Se ne hanno mandato, possono dilazionare i pagamenti, ridurre le rate o proporre un saldo a stralcio.

Possono ricordare i rischi che si corrono. Nel caso di mancato pagamento del debito, possono ricordare che il debitore rischia di rimanere incastrato nelle liste dei “cattivi pagatori” per molto tempo e che rischia anche dei pignoramenti fino al saldo del debito.

 

Purtroppo, la scarsa conoscenza di chi subisce, permette loro di proseguire impunite. Se le società di recupero crediti hanno ricevuto mandato dal creditore (la banca) ad incassare le rate non pagate, le uniche cose che possono fare sono quelle tre che abbiamo visto sopra!

Il tutto si traduce semplicemente a convincere il debitore a pagare le rate. Il recupero crediti con incarico di incasso non può pignorare nulla e nemmeno minacciare i pignoramenti, al massimo può ricordare cosa rischia il debitore. Solo un’agenzia che ha acquistato il credito, e che ne è quindi titolare, può procedere con azioni esecutive, ma per farlo deve necessariamente rivolgersi al tribunale e aspettare che sia questo ad agire.


Ma adesso vediamo meglio cosa non può fare il recupero credito.

Molto spesso le agenzie di recupero crediti agiscono in modo scorretto, alle volte anche in modo illegale

Quindi una società di recupero crediti non può:

  • Minacciare. Molto spesso le persone subiscono delle vere e proprie minacce in caso di ritardati pagamenti.
  • Minacciare di inviare l’ufficiale giudiziario. Abbiamo visto che possono ricordare che, in caso di mancato pagamento, ci sono rischi di pignoramento, ma non possono effettuare nessuna minaccia al riguardo.
  • Presentarsi al domicilio. Non hanno motivo di presentarsi a casa, possono solo farlo se, dopo aver richiesto un appuntamento questo gli viene concesso.
  • Appostamenti. Stanno commettendo reato di stalking quando seguono qualcuno o fanno loro gli appostamenti sotto casa.
  • Avvisi di mora. E’ una grave violazione della privacy quella di affiggere nelle bacheche condominiali avvisi di mora, ma anche farli recapitare per posta simulando comunicazioni legali con buste verdi.
  • Reperire il telefono. Se la persona non ha mai dato il proprio numero di telefono, la società di recupero non può cercarlo rintracciando amici e parenti, diventa violazione della privacy.
  • Parlare con persone diverse dall’interessato. Altra violazione della privacy è quella in cui l’agente di recupero, invece di parlare con l’interessato, comunica con amici e parenti la situazione debitoria.
  • Avvicinare l’interessato in presenza di minori. Per la tutela dei minori è assoluto divieto che queste persone possano avvicinare e parlare di debiti.
  • Registrare la chiamata. Se registrano la chiamata devono prima comunicarlo e chiederne l’autorizzazione, in questo caso va negata, anche se fingono che si tratti di una registrazione ai fini della qualità.
  • Gestire altri dati. Una società di recupero crediti può gestire solo i dati inerenti la posizione debitoria e i soli dati necessari personali; il resto dei dati rappresenta una violazione della privacy.

 

E’ importante conoscere queste cose tutte quelle volte che si risponde al telefono ad una agenzia di recupero crediti. In questo modo si fa capire da subito che non si ha a che fare con degli sprovveduti, queste rende la comunicazione più bilanciata.

 

 


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Cosa succede se non si risponde al recupero crediti?