Cosa fare per evitare il blocco e la piombatura
del contatore di luce e gas
Volete evitare che il vostro distributore di luce e gas vi blocchi il contatore? Ecco come fare!
Io mi difendo con il sapere.
Bollette di luce e gas: novità sulla prescrizione
C’è un’importante novità che riguarda la prescrizione delle bollette della luce e del gas. La Legge di Bilancio 2018 l’ha portata da 5 a 2 anni. Questo vuol dire che la società che fornisce l’energia elettrica potrà chiedere al consumatore soltanto gli arretrati degli ultimi 24 mesi anziché quelli degli ultimi 60 mesi.
Controllate le bollette e se non sapete come fare chiedete aiuto alla nostra associazione.
Quanto vanno conservate le bollette
Ciò non toglie, però, che la prescrizione possa essere interrotta quando, nell’arco di quei 2 anni, il fornitore chiede all’utente il pagamento degli arretrati con raccomandata a/r di diffida. In questo caso, la prescrizione riparte da capo. La stessa novità riguarda anche le bollette dell’acqua. Restano fuori solo le bollette del telefono per le quali la prescrizione resta ferma a cinque anni.
La riforma dei termini di prescrizione delle bollette di luce, acqua e gas non tocca solo i conguagli, ma anche le bollette per consumi ordinari, quelle cioè che arrivano a casa ogni mese o bimestre.
Se ne deduce che il cittadino sarebbe tenuto a conservare le bollette della luce per 2 anni e non per 5 anni, come succedeva prima. L’obbligo di archiviare le bollette pagate per poter dimostrare l’adempimento, rimane, infatti, valido solo fino a quando il credito non è prescritto. Scaduti i termini della prescrizione, il debitore non è più tenuto a dimostrare il versamento degli importi al fornitore, ma può limitarsi a sollevare la contestazione della prescrizione.
Bollette della luce e del gas: novità sulle contestazioni
L’Autorità per l’energia ha stabilito una nuova procedura, entrata in vigore i 1 gennaio 2018 per contestare le bollette della luce e del gas in caso di irregolarità come:
- Fatturazione troppo elevata rispetto al consumo.
- Attivazione di servizi a pagamento non richiesti.
- Mancato recapito della bolletta.
Che cosa bisogna fare prima che la società blocchi l’erogazione
Nel caso in cui la segnalazione al fornitore ed il tentativo di conciliazione siano andati a vuoto, l’utente può presentare istanza all’Autorità per la definizione delle controversie non risolte in fase di conciliazione. La comunicazione all’Autorità deve essere inviata entro 30 giorni dalla data in cui si è concluso il tentativo obbligatorio di conciliazione.
Restano escluse dall’applicazione di questa procedura le controversie per recupero crediti o quelle che riguardano questioni puramente fiscali o tributarie.
Il procedimento deve essere chiuso entro 120 giorni dalla data in cui è stata depositata l’istanza.
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