Svelati i trucchi delle compagnie telefoniche

i trucchi delle compagnie telefoniche

Dopo averci rapinati con la fantasiosa bolletta settimanale,

ergo 28 giorni al mese e di conseguenza farci

pagare per 13 mesi in un anno, ecco altri trucchi ed inganni perpetrati dalle compagnie telefoniche. 

 

La costante azione di contrasto alle multinazionali transita obbligatoriamente dal sapere. Senza conoscenza siamo tutti degli schiavi moderni.

Ecco ciò che accade e che non dovete tollerare mai più.

Bollette a 30 giorni

Dal trucchetto della fatturazione a 28 giorni alla beffa delle bollette a 30 giorni il passo è stato davvero breve. Ecco, in sostanza, cosa è successo: la legge ha detto no alle bollette a 28 giorni, imponendo il ritorno alla fatturazione a 30 giorni.

Ma potevano avere rispetto le multinazionali? Macchè! 

Finalmente  d’ora in poi le bollette saranno di nuovo  12 all’anno, ma saranno più care per coprire i costi della 13esima fattura che non possono addebitarci.  Te pareva! 

Una vera e propria beffa per gli utenti, che continueranno a vedere svuotate le proprie tasche per arricchire quelle delle compagnie telefoniche. Cosa è accaduto per chi non conosce i fatti. Vero è che le bollette sono tornate ad essere a 30 giorni, anziché 28. Il tutto però si traduce  in una sorta di presa in giro, ciò in quanto le bollette a 30 giorni sono comunque più care.  Attenzione però, non è finta qui. 

Oltre alla beffa della bollette a 30 giorni, ma più care, ci sono molti altri i trucchetti e  inganni ideati dalle compagnie telefoniche per lucrare ai danni degli utenti.

Come funzionava  il trucchetto delle bollette a 28 giorni

Uno dei temi più dibattuti di quest’ultimo periodo riguarda la fatturazione a 28 giorni. Stiamo parlando del famosissimo “trucchetto” ideato da molte compagnie telefoniche (passando da Tim a Fastweb e Sky) per lucrare ai danni degli utenti. I quali, del tutto ignari, hanno contribuito a gonfiare le tasche delle aziende telefoniche svuotando le proprie.

Questa pratica è stata dichiarata illegittima, anche se non è stato facile metterla al bando. Sul punto, infatti, è dovuta intervenire dapprima l’Agcom (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) ed in seguito anche il Governo.

Pagare una bolletta telefonica ogni 28 giorni anziché con cadenza mensile ha rappresentato per molto tempo la normalità ed è parso quasi indifferente per gli utenti. In realtà così facendo, ogni utente ha letteralmente regalato ogni anno alla propria compagnia telefonica il pagamento di una bolletta non dovuta. Pagare una bolletta telefonica ogni 28 giorni anziché con cadenza mensile, a conti fatti, significa pagarne 13 e non 12 in un anno. Tradotto in denaro: il rincaro per il cittadino si aggira intorno all’8,6% in più ogni anno. Mentre l’illegittimo guadagno per la compagnia telefonica corrisponde ad una vera e propria tredicesima

  

Ecco il primo degli inganni: Sforamenti e costi extrasoglia

Ora le bollette saranno 12 e non più 13. Tuttavia, la quantità di minuti, messaggi e giga inclusi nell’offerta non viene aumentata. Dunque, se prima le offerte venivano erogate per 13 volte l’anno, d’ora in poi verranno attivate 12 volte l’anno, e bisognerà farsele bastare per un maggior numero di giorni. Risultato: diven­ta più facile per l’utente sforare. Questo si trasforma in un ulteriore vantaggio per gli operatori, perché così possono applicare salatissimi costi extrasoglia. Telefonare quan­do si è esaurito il traffico incluso nel proprio piano tariffario può costare fino a 29 centesimi al minuto (Wind e Tre), e per­fino prevedere uno scatto alla risposta di 20 centesimi (Vodafone e Tim). Capito? Hanno alzato i costi ultra soglia.Per navigare si arriva al costo supplementare di 2 euro ogni 20 megabyte. Una cifra spropositata se si pensa che esistono offerte delle stesse compagnie telefoniche che garantiscono 30 giga al costo mensile di 10 euro.

 

Controllo credito residuo a pagamento  

Per sfuggire al pericolo di sforamento non resta che controllare spesso il credito residuo. Ebbene: ci sono ­provi­der che hanno trovato il modo di lucrare anche su questa pratica, classificando questa operazione come servizio a paga­mento. Vodafone, ad esempio, fa pagare la chiamata per sapere quanto credito è rimasto 19 centesimi al minuto, con un scatto alla risposta di altri 20 centesimi.  Incredibile!

 

Costi aggiuntivi per servizi non richiesti

Per non parlare, poi, dell’ampio spettro di costi aggiuntivi riguardanti i servizi non richiesti che l’utente trova già attivati sulla Sim al momento della sottoscrizione del contratto. Alcuni possono essere successiva­mente bloccati, ma le disattivazioni sono rese spesso macchinose. Ci sono poi gli abbonamenti che si possono attivare inav­vertitamente mentre si naviga online o si utilizza un’app. A volte basta solo esercitare sullo schermo un po’ di pressione in più nel posto sbagliato e il gioco è fatto. Risultato? Credito prosciugato.

Si tratta di voci che procurano risorse infinite alle compagnie telefoniche, per le quali è spesso più conveniente pagare una multa (benché salatissima) all’Antitrust, piuttosto che rinunciare ad ingentissimi guadagni. Cosa fare? DOVETE SEMPRE RECLAMARE IN FORMA SCRITTA PERCHÈ È FACILE OTTENERE IL RISARCIMENTO GRAZIE ALLA NOSTRA ASSOCIAZIONE CONSUMATORI.

Ecco cosa potete contestare

Ecco un breve elenco, vi invito a leggere i singoli articoli per entrare più nello specifico.

  1. La sospensione del servizio, è sicuramente la problematica più comune ed avviene quando i servizi (internet, telefono, pay-tv, POS, ecc.) vengono improvvisamente sospesi dal Gestore. Le sospensione non sempre è legittima, quando non lo è abbiamo diritto all’indennizzo e/o al risarcimento dei danni.
  2. La ritardata attivazione del servizio, si realizza quando nonostante il contratto sia stato correttamente stipulato (anche la registrazione telefonica va bene), i servizi (internet, telefono, pay-tv, POS, ecc.) vengono attivati in grande ritardo (oltre i 60 gg)! Facciamo attenzione, bisogna distinguere se si tratta di una nuova attivazione (ad esempio di una nuova linea telefonica) o di un semplice cambio di Gestore, in quest’ultimo caso il Gestore ha termini molto più ridotti (20-30 gg) per adempiere al proprio compito!
  3. La perdita della numerazione, ebbene sì, accade pure questo! Spesso si verifica quando le procedure di migrazione non vanno a buon fine. In questi casi, oltre l’eventuale maggior danno, potremo ottenere un cospicuo indennizzo per ogni anno che abbiamo posseduto quel numero.
  4. La mancata portabilità del numero, è anche questa connessa alla procedura di migrazione e si realizza quando richiediamo il subentro ad un Gestore su una linea telefonica già esistente. Può capitare che il nuovo Gestore subentri correttamente nell’erogazione dei servizi ma “dimentica” di lasciarci il nostro vecchio numero. A volte, questo problema ne causa uno ancora maggiore, cioè che entrambi i Gestori telefonici continueranno a fatturare i servizi, assoggettandoci ad doppia fatturazione non dovuta.
  5. Ritardata Portabilità, come per il punto 4 è una problematica molto diffusa giustamente lamentabile e rinnovo.

  6. Il malfunzionamento del servizio, il gestore è obbligato a garantire degli standard qualitativi minimi di servizio. Spesso si realizza nel servizio internet, dove le promesse di alta velocità vengono puntualmente disattese. In questi casi oltre all’indennizzo e/o risarcimento danni potremo avanzare l’annullamento delle fatture emesse ed il diritto a cessare il contratto senza nessun costo.
  7. L’attivazione di profili tariffari o l’attivazione di servizi non richiesti, si realizza quando ritroviamo nella fattura dei costi per servizi non richiesti. Sono le classiche furberie che il Gestore adotta per venderci qualcosa che non abbiamo richiesto e che spesso nemmeno utilizziamo! In questi casi vi invito a lamentarvi sempre, ed il motivo è perché quei pochi euro che ci hanno sottratto moltiplicati per tutte le migliaia di Utenti rende al Gestore davvero un bel utile! Lamentarci è l’unico strumento che abbiamo per fare finire questa scorrettissima prassi.
  8. L’errata pubblicazione negli elenchi telefonici, si realizza quando il nostro numero non compare o peggio è pubblicato in maniera errata negli elenchi telefonici.

  9. La fatturazione ingiustificata, ha una casistica vastissima, si va dall’errore involontario del gestore, al consumo extra soglia, passando dall’addebito di servizi non richiesti o non erogati.
  10. La mancata risposta ai reclami, fare il reclamo non è solo necessario per risolvere un problema e/o un disservizio, è anche uno strumento di azione nei confronti del Gestore. Infatti, il Gestore ha l’OBBLIGO a risponderci sempre e soprattutto a darci una valida risposta (lo so, sembra irrealistico…). Ma vi dirò di più, se sono passati oltre i 45 gg dal nostro reclamo ed ancora non ci è arrivata una risposta, avremo il diritto a richiedere un indennizzo.

 

Difendetevi dallo strapotere delle multinazionali e non fatevi ingannare.

Imparate ad agire e fate valere i vostri diritti.

Per ricevere maggiori informazioni o per avere aiuto di un esperto, scrivete a: 

IOAGISCO@AVVOCATOINFAMIGLIA.COM