Uno studio di Bankitalia mette in evidenza il calo dei redditi e le difficoltà degli italiani a pagare i debiti.
Un effetto devastante sulle nostre tasche che inevitabilmente porta ad una banale conclusione.
GLI EFFETTI COLLATERALI SONO PEGGIO DEL VIRUS STESSO.
SENZA LAVORO MOLTE PERSONE NON POTRANNO NEMMENO CURARSI I DENTI MA NON SOLO
Così definisce la Banca d’Italia le conseguenze del coronavirus sul reddito degli italiani. Bankitalia ha effettuato uno studio straordinario tra i mesi di aprile e maggio sulla situazione economica e sulle aspettative dei risparmiatori durante la crisi. Il risultato è di un colore grigio tendente al nero. Non solo i redditi sono diminuiti notevolmente, ma – rileva il dossier – «più di un terzo degli individui dichiara di disporre di risorse finanziarie liquide sufficienti per meno di tre mesi a coprire le spese per consumi essenziali della famiglia in assenza di altre entrate, un periodo compatibile con la durata del lockdown legato all’emergenza Covid-19».Una percentuale che sale fino al 50% se si parla di chi non ha un lavoro o di chi ce l’ha ma a tempo determinato. Poco meno del 20% degli autonomi e dei dipendenti precari non solo vede i propri risparmi agli sgoccioli, ma ha dimezzato il proprio reddito familiare nei primi due mesi dell’emergenza.
Le prospettive sono tutt’altro che incoraggianti. Circa il 50% degli italiani si attende una diminuzione del reddito familiare da qui a un anno. Una visione che preoccupa in modo particolare i lavoratori già in difficoltà prima della pandemia ad arrivare alla fine del mese. Quasi il 40%, soprattutto nel Centro e nel Sud, ammette di avere seri problemi a pagare la rata del mutuo. Di questi, appena un terzo ha deciso di ricorrere alla moratoria del finanziamento. Inoltre, un terzo della popolazione fa fatica a rispettare il finanziamento per il credito al consumo. La stessa percentuale ha rinunciato alle ferie: il bonus vacanze non basta a permettere qualche giorno al mare o in montagna. Questa situazione si colloca in un contesto negativo già di per sé, come evidenziato dall’Ocse: la disoccupazionea fine anno in Italia arriverà al 12,4% contro una media del 9,4% nell’area dei Paesi che fanno parte dell’Organizzazione. Vengono così cancellati – commenta l’Ocse – «quattro anni di lenti miglioramenti. Se la pandemia sarà tenuta sotto controllo la disoccupazione dovrebbe, poi, scendere gradualmente all’11% entro la fine del 2021, comunque ben al di sopra del livello pre-crisi».
Colpa, secondo l’Ocse, «del mancato rinnovo di molti contratti a tempo determinato e del congelamento delle assunzioni».
Se a ciò si aggiungono le previsioni della Commissione europea che parlano di un crollo del Pil nel nostro Paese dell’11,2% nell’anno in corso, non ci resta che stringere i denti e sperare in tempi migliori.
MA POSSIBILE CHE QUESTO STATO ABBIA IL DENARO PER I VACCINI
E NON PER AIUTARE LA POPOLAZIONE A CURARSI DI TUTTO IL RESTO?
IL NUMERO DI COLORO CHE COMINCIANO A PORSI DOMANDE STA VERTIGINOSAMENTE AUMENTANDO
Nella regione Lazio servono 8-10 mesi per alcune operazioni e appuntamenti addirittura nel 2021. Francamente per aiutare il popolo prima del vaccino ci sono molte cose che potreste fare. A pensare male si commette peccato però i vaccini da pagarsi alle case farmaceutiche trovano fondi mentre la salute generica a tutela dei poveri non si trovano. Qualche dubbio lo stanno generando?
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