Se la Banca riesce a vendere la mia casa all’Asta,

quanto tempo ho a disposizione prima di dover andare via? 

Spesso è questa la domanda durante le notti passate  insonni a pensare dei problemi con le Banche.

In questo articolo desideriamo dare una risposta e qualche valido consiglio per risolvere alla radice i  guai con gli Istituti di Credito e per meglio farvi capire useremo una storia vera ma con nomi di fantasia.  E’ una storia accaduta ad una famiglia  che abbiamo aiutato a risolvere  problemi con le Banche.

La storia di una Famiglia Italiana

Anna e Marco ( grazie Lucio Dalla per i due nomi )  sono due impiegati. Lui lavora come operaio  mentre lei è una dipendente comunale  A causa di banali errori di valutazione  si sono trovati con un  mutuo e diversi prestiti  da pagare con ovvie difficoltà a sostenere qualsivoglia inconveniente. Non vedevano una via d’uscita e, prima di ogni altra cosa, hanno cercato informazioni su cosa poteva accadere in caso di vendita all’asta della casa. 

“Se la Banca riesce a vendere la nostra casa all’Asta,

quanto tempo avremmo prima di essere costretti ad andare via?”

Non avevano neppure voluto finire di raccontare la loro storia che già si erano rassegnati a perdere tutto.

Un problema tutto italiano.

Quando si ha  a che fare con un Tribunale NON ci sono MAI tempi certi.

Tutto dipende sempre:

  • dal carico di lavoro del Giudice;
  • dalle tempistiche dei Cancellieri;
  • dalla velocità dei Delegati alla Vendita o dei Custodi;
  • e da altri mille fattori imprevedibili

Proprio per questo motivo NON è possibile rispondere alla domanda che ci siamo fatti all’inizio utilizzando un parametro certo, immutabile e che sia valido per tutti i Tribunali. Ci sono tantissimi motivi che possono allungare o accorciare i tempi di liberazione dell’abitazione una volta che questa sarà stata venduta all’Asta.

Ci sono due alternative possibili

Quando ci si trova la casa all’Asta possono accadere due cose.

La Banca (o, genericamente, il  creditore) può chiedere la liberazione dell’abitazione da tutti i suoi occupanti:

  1. PRIMA della vendita;
  2. DOPO la vendita.

Vediamo i due casi in dettaglio:

Nel caso in cui la liberazione dell’abitazione venga chiesta PRIMA della vendita all’Asta, ti potresti trovare a dover lasciare la tua casa dopo circa 120 giorni dalla data della notifica dell’ordinanza. Il motivo è molto semplice: Una casa VUOTA è molto più ‘appetibile’ di una occupata dal debitore e dalla sua famiglia.

 

Il Giudice richiede la liberazione della casa DOPO la vendita

Nel caso in cui la richiesta di liberazione della casa NON sia stata ordinata dal Giudice prima della vendita, questa verrà disposta nel momento in cui verrà emesso il Decreto di Trasferimento. Questo Decreto trasferisce la proprietà dell’abitazione a chi se l’è aggiudicata all’Asta. A far data da quel momento avrai a disposizione, in media, 120 giorni per liberare la vostra ex casa.

Per non perdere la casa all’asta bisogna capire  come funziona la procedura

Tizio ha “vinto” l’Asta aggiudicandosi l’immobile.  Questo non vuol dire, però, che Tizio sia già proprietario della tua abitazione. Dal momento della sua “vincita” dell’Asta, Tizio ha, al massimo, 120 giorni per versare il c.d. “saldo prezzo” (in poche parole, deve pagare la casa) e le spese relative alla procedura esecutiva. Se questo saldo prezzo e le altre spese Non verranno pagate nei tempi stabiliti dal Tribunale, Tizio non diventerà il nuovo proprietario dell’abitazione. Se, invece, verranno pagate nei tempi previsti, il Giudice potrà emettere il Decreto di Trasferimento.

Quindi è solo con il Decreto di Trasferimento che chi si è aggiudicato l’abitazione all’Asta ne diviene il nuovo proprietario.

In media per avere in mano questo decreto ci vogliono dai 15 giorni ai 4 mesi (in base al Tribunale e al Giudice che ha in carico quella procedura). In qualche caso (Tribunali molto grandi o male organizzati) queste tempistiche si possono anche allungare (e non di poco).

 

Torniamo alla storia di  Anna e Marco

Dopo aver ben spiegato quanto sopra ad Anna e Marco  su come funziona questo meccanismo e a tranquillizzati  che avremmo potuto trovare una soluzione alternativa all’asta la Signora Anna ha messo a disposizione una grande cartellina gialla, spessa un paio i dita, in cui erano custoditi tutti i documenti che avevano collezionato da quando tutto era iniziato. Brava ! Ritirate tutte le notifiche è importante !

Se avete la casa all’Asta  un paio di consigli

Visto che, come abbiamo visto poco fa, ci potrebbero essere moltissimi fattori che possono complicare il calcolo dei tempi per lo sgombero della  casa, il primo consiglio è di identificare il Custode Giudiziario  ( cancelleria del Tribunale) .

Il secondo consiglio è di fermare la disperazione e la confusione. Serve riflettere sulla situazione e l’obiettivo realmente raggiungibile . Una soluzione esiste sempre , bisogna solo identificarla avvalendosi di un esperto in esdebitazioni. 

Il terzo consiglio è di cambiare rapidamente avvocato qualora non sia esperto in queste procedure e in contatto con la controparte già per altre posizioni.

Il quarto consiglio è il fattore tempo. . E’ fondamentale. Non attivate i vostri diritti di debitore a tre giorni dalla quinta  asta….

AGIRE PRIMA DELLA BANCA E’ DETERMINANTE

Anna e Marco sono stati abili ad attivare i loro diritti in tempo ma risolvere i problemi non è stato facile. Talvolta avere lavori cosiddetti sicuri non è la miglior arma con le banche  ma comunque è stata una storia a lieto fine.  Un saldo e stralcio con pagamento a rate ha permesso di chiudere con la Banca il mutuo ed anche i numerosi piccoli prestiti con le finanziarie. 

 

Cercate avvocati specializzati per salvare la vostra famiglia. Uscire dai debiti non è complesso ma richiede azione.

L’unico errore è non fare nulla ed attendere le azioni delle banche.

 


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