POTETE ADERIRE CON LA FORMULA CLASS ACTION OPPURE INDIVIDUALE, MA NON FARE NULLA SIGNIFICA PERDERE UN’ULTIMA GRANDE OCCASIONE.
Depositato in tribunale a Roma un atto di citazione contro Palazzo Chigi, il ministero della Salute e la Lombardia per la gestione dell’emergenza.
QUI NON SI CONTESTA L’EMERGENZA, I DPCM, LE MASCHERINE O IL COPRIFUOCO MA L’OBBLIGO DELLE STATO DI GARANTIRE ALTERNATIVE A CHI RISPETTA LE REGOLE, STAMPANDO DENARO DAL NULLA COME ALTRI STATI
LO STATO ITALIANO AVEVA L’OBBLIGO DI GARANTIRE IL MEDESIMO REDDITO
ESATTAMENTE COME HA FATTO CON I DIPENDENTI STATALI
ESATTAMENTE COME AVVENUTO IN TUTTI GLI STATI EUROPEI
Il Governo dovrà rispondere del modo in cui ha gestito l’emergenza Covid. Lo chiedono i parenti di oltre 500 vittime del coronavirus, che oggi depositano in tribunale a Roma un atto di citazione in cui vengono chiamati in causa la Presidenza del Consiglio, il ministero della Salute e, nel caso dei cittadini lombardi, la Regione presieduta da Attilio Fontana. La mobilitazione non coinvolge soltanto le famiglie di quasi tutte le province lombarde ma anche alcune di Matera, Roma, Ravenna, Torino e Palermo. Al Governo e alla Regione Lombardia vengono chiesti complessivamente 100 milioni di euro di risarcimento di un danno ingiusto, doloso o colposo che sia. Le famiglie puntano il dito contro l’impreparazione iniziale, il presunto ritardo nella dichiarazione dello stato di emergenza ed il fatto di non aver sempre ascoltato – secondo loro – il Comitato tecnico scientifico nelle fasi successive della pandemia. In tribunale, vengono depositati diversi documenti, tra cui i verbali del Comitato sul piano pandemico del 2006 e del 2017 (sarebbero identici), lo studio del generale in pensione Pierpaolo Lunelli sui quei piani ed il dossier dei ricercatori dell’Organizzazione mondiale della Sanità a Venezia in cui si parlava di gestione improvvisata e caotica della pandemia. Report che era misteriosamente sparito e ricomparso il giorno dopo.
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