Come fronteggiare i costi di un funerale

se non si hanno i soldi?

Ecco un’altro problema che arriva forte e dirompente nell’anno del COVID 19 . Come pagare le spese funerarie.

Da sempre si è pagato anche per morire,, fin dall’antichità si parlava di moneta per l’ADE . Per tradizione si doveva posizionare una moneta sotto la lingua del defunto oppure due monete , una per occhio.  Anche il mitico CARONTE traghettava i morti solamente a coloro che disponevano della moneta. In assenza , cioè i non abbienti, erano destinati a vagare per l’eternità, senza pace alcuna. Ma da allora le cose sono cambiate ? Parrebbe di no, anzi i poveri sono sempre più poveri.

In Italia, addirittura, c’è il pericolo che venga introdotta  la macabra e vergognosa  tassa sulla morte. 

Io urlo il vostro silenzio  ed affermo che  non si muore gratis, se non avete soldi non provateci nemmeno  a morire. Le spese funebri costano care. E allora …  chi paga il funerale se non ho soldi?

Cosa succede quando una persona non può permettersi di pagare il proprio funerale?

Cosa sono e come funzionano le spese funerarie

Le spese per le onoranze funebri sono da comprendere tra i pesi ereditari, cioè tra quegli oneri che sorgono in conseguenza all’apertura della successione. Pur dovendo essere distinti dai debiti ereditari, essi gravano sugli eredi per effetto dell’acquisto dell’eredità, concorrendo a costituire il passivo ereditario. Questo è composto sia dai debiti del defunto che dai debiti dell’eredità.

Chi paga il funerale dei poveri 

Le spese funerarie fanno parte della successione e, di conseguenza, gravano sugli eredi. Di conseguenza, gli eredi che accettano l’eredità non potranno sottrarsi dal loro pagamento.Occorre precisare che, il pagamento delle spese funerarie da parte di un membro della famiglia, costituisce l’espressione di un dovere morale e familiare. Si tratta di un atto che non può costituire accettazione tacita dell’eredità. L’avvenuto pagamento pro quota delle spese funerarie, dunque, non potrà essere considerato un atto implicante accettazione tacita dell’eredità. E’ bene sapere che, colui che ha anticipato le spese funerarie, ha diritto di ottenere il rimborso dagli altri eredi. Sempre che non si tratti di spese eccessive, sostenute contro la volontà espressa dai medesimi.

E se si tratta di un povero che non lascia nulla in eredità  

Purtroppo sono sempre più numerosi, in Italia, coloro che non possono permettersi un funerale per i propri cari. Generalmente gli enti locali si occupano di garantire le esequie ai defunti nullatenenti, affrontando le spese indispensabili a tal fine. Sul punto, è importante distinguere i funerali sociali dai funerali gratuiti, detti anche funerali di povertà.

Funerali sociali e funerali di povertà sono gratuiti

I funerali di povertà sono gratuiti. A tal fine, il Comune stanzia una cifra fissa all’anno con la quale pagare il funerale ai poveri. A differenza dei cosiddetti funerali di povertà, per i funerali sociali il Comune chiede di praticare uno sconto del 50%. Questo aiuta soggetti che sono seguiti dai servizi sociali e si trovano in condizioni di particolare difficoltà. La restante somma  di circa mille euro, viene pagata dai parenti del defunto (se sono in grado di farlo) o dal Comune.

Quando è il Comune a pagare il funerale

E’ importante sapere che nel potere d’ordinanza di ciascun Comune, vige la determinazione delle singole condizioni per l’accesso ai funerali sociali e gratuiti. Anche il relativo procedimento amministrativo è vigilato dal Regolamento di Polizia Mortuaria del Comune di riferimento, che è quello di residenza del defunto.

 Tuttavia, valgono le seguenti regole:

  • Nel caso di defunto dichiaratosi indigente, il Comune in base ai criteri autonomamente stabiliti e dopo un’accurata verifica consistente nell’accertamento dello stato patrimoniale, si accolla le spese per l’inumazione.
  • E’ il  Comune a sostenere le spese anche qualora non fossero reperibili familiari, oppure il defunto abbia solo familiari fino al 6° grado a loro volta non abbienti.
  • In presenza di familiari non indigenti, le spese per l’inumazione sono divise e quindi sostenute da questi ultimi.

Il Comune esegue un’accurata verifica consistente nell’accertamento dello stato patrimoniale. Non trovato alcun bene, si accolla le spese per l’inumazione qualora non fossero reperibili familiari o se questi, fino al 6° grado di parentela, siano non abbienti, irreperibili o abbiano rinunciato all’eredità.

Quali cadaveri vanno al cimitero:

  • I cadaveri delle persone morte nel territorio del comune, qualunque fosse la residenza in vita.
  • Defunti fuori del comune, ma aventi in esso la residenza in vita.
  • Persone che, in vita, risiedevano in un paese differente da quello in cui si trova il cimitero nel quale hanno diritto di essere sepolte.
  • Coloro che sono nati morti.
  • Resti mortali delle persone sopra elencate.

 


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