Chiudere un conto corrente poco utilizzato a fine anno è cosa saggia e migliora le economicità della Famiglia.

Ma come sempre il caro Amico Direttore della filiale (ma è davvero amico vostro o del banchiere?) si inventa le storielle dei costi dovuti (secondo lui) per la chiusura del conto. 

È vostro diritto non pagare nulla ma per non cadere nella solita trappola dovete sapere che… 

Spesso si ha la necessità di chiudere il corrente ma non si conosce come fare e ci si fida del solito Amico Direttore di banca. Lo stesso Amico che ha venduto titoli spazzatura alle famiglie, lo stesso Amico che “non posso farci nulla” quando si è in difficoltà a pagare una rata oppure una carta di credito.   

Si, proprio Lui, il nostro migliore Amico vi chiede le spese di chiusura del conto. E che conto salato spesso, pari anche a 150 euro a detta di un carissimo Amico che voglio salutare per avermi suggerito questo articolo. 

Ma non vi agitate, leggete questo articolo e il caro Amico resterà a “bocca asciutta”.

Dovete sapere che la procedura per Chiudere un conto corrente è un’operazione molto semplice,  non necessita di particolari accorgimenti. La prima cosa da sapere è che la chiusura di un conto corrente è gratuita: non esistono spese accessorie da pagare e potete decidere di chiudere un conto corrente in qualunque momento, senza avere penali.

L’affermazione di cui sopra è frutto dell’’esenzione da spese che fu uno  dei provvedimenti contenuti nel Decreto Bersani, che prevede quindi solo il pagamento delle normali spese relative al c/c: ad esempio, se al momento della chiusura il conto corrente è a debito, dovremo prima pagare il saldo e gli interessi, per poi procedere alla sua chiusura redigendo una lettera.

Fac-simile lettera di chiusura conto corrente bancario (Clicca qui)

La semplice procedura per chiudere un conto corrente prevede una serie di operazioni fondamentali, senza le quali la banca non potrà provvedere a chiudere il conto corrente. Ecco una lista:

  • Compilare l’apposito modulo di chiusura del c/c, disponibile in ogni filiale bancaria (in alternativa alla raccomandata).
  • Assicurarsi che il conto sia a credito, altrimenti saldare il debito e le relative spese con interessi  e restituire alla banca tutti i servizi offerti, come bancomat, carta di credito o libretto assegni, assicurandosi che, anche qui, non siano presenti debiti.
  • Se si hanno abbonamenti o addebiti aperti nel proprio conto corrente, chiuderli o trasferirli nel nuovo c/c aperto.

Ricordate che le spese per chiudere un conto corrente e trasferirlo in un’altra banca sono nulle. In questo caso, è anche possibile richiedere alla nuova banca di eseguire tutto il procedimento, al posto nostro.

Possiamo dunque affermare che nel chiudere un conto non ci sono spese di estinzione che possano in tal senso essere caricate al cliente e che le ultime voci di chiusura potranno e devono riferirsi esclusivamente all’addebito dei bolli di legge (2,85 euro al mese), alle eventuali spese di tenuta conto (se previste dal d.d.s.), alle eventuali spese di liquidazione (sempre se previste) e agli eventuali interessi passivi (se purtroppo ci si è trovati in rosso).

A tal proposito insistiamo sul chiarimento che vieta di applicare le spese di chiusura a riguardo sia delle spese espressamente citate dal contratto come “costi di chiusura”, sia quelle relative a servizi aggiuntivi richiesti dal cliente alla banca in occasione dell’estinzione del rapporto (es. trasferimento dei titoli presso un altro istituto).

E’ ammessa infatti solamente la richiesta di rimborso di spese vive sostenute dalla banca per disattivare servizi aggiuntivi affidati a terzi a condizione che siano documentate e previste nel documento di sintesi sulla trasparenza dei costi bancari. Il testo dell’articolo 10 recita testuale “In ogni caso, nei contratti di durata, il cliente ha sempre la facoltà di recedere dal contratto senza penalità e senza spese di chiusura”. (Leggi qui)

Caro Amico Direttore, ora tutti sanno che chiudere un conto corrente è azione gratuita, sei avvisato. 

In conclusione, il trucchetto  col quale alcuni istituti tentano di carpire ancora qualche euro a quello che sta divenendo per loro un ex cliente è svelato.  Il problema nasce da una serie di spese di gestione, di norma a carico del cliente, collegate al conto corrente. Ad esempio il costo per ogni singola operazione, per l’invio dell’estratto conto, le spese imposte ad ogni “chiusura dei conti” (in genere ogni tre mesi), oppure il costo di alcuni servizi come i bonifici o il bancomat. Alcune tipologie di conti correnti forfetizzano le spese sopraelencate, presentando un consuntivo, solitamente trimestrale, che saranno comunque addebitate al cliente all’atto della chiusura del conto altre giocando su tali importi presentano la richiesta di una piccola buona uscita contro la quale è bene segnalare alle associazioni dei consumatori tutti i tentativi di abuso da parte di quello che non è un vostro amico ma un cameriere del banchiere. Sorridete, la tecnologia manderà anche lui tra i disoccupati ed allora capirà per chi ha lavorato. 

 


 

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