Motivi di nullità e di impugnazione delle cartelle di pagamento di Agenzia Entrate Riscossione o degli esattori degli enti locali: ecco come difendersi. 

Quando arriva una cartella esattoriale si pensa più spesso a fare ricorso che non a pagare. Ma non sempre la strada giudiziaria è quella più conveniente. Innanzitutto, perché impugnare la cartella non significa automaticamente sospenderla: è necessario prima una pronuncia del Giudice che deve valutare se sussistono gli elementi di gravità e urgenza per giustificare lo stop all’esecuzione forzata nelle more del processo. In secondo luogo, perché gran parte delle eccezioni che si possono sollevare contro l’atto impositivo emesso a monte dall’amministrazione (ad esempio l’Agenzia delle Entrate) sono ormai decadute dopo 60 giorni dalla sua notifica; sicché, il contribuente può solo contestare “vizi propri” della sola cartella esattoriale che, il più delle volte, sono vizi di forma. E se questi non sono fondati o fanno leva su qualche orientamento minoritario, oltre a perdere il ricorso, il cittadino è costretto a pagare anche le spese processuali.

 

Ecco allora questa mini-guida sul ricorso contro le cartelle esattoriali. Abbiamo riportato le principali domande che ci vengono poste dai Nostri iscritti.

Cartelle esattoriali e vizi di notifica.

Mi è arrivata una cartella esattoriale al vecchio indirizzo. Il postino ha lasciato l’annuncio di giacenza nella cassetta delle lettere. Mi conviene ritirare l’atto?

Quando la notifica non viene eseguita all’indirizzo di residenza del contribuente è invalida. Tuttavia, se il contribuente ritira ugualmente la raccomandata perché è in possesso dell’avviso di giacenza, il vizio della notifica viene automaticamente sanato e non è più possibile contestarlo. 

Mia madre ha ritirato una cartella a me indirizzata, ma ormai non vivo più con lei da due anni. Posso fare ricorso contro la cartella?

Anche in questo caso, il contribuente che fa ricorso contro la cartella per vizio di notifica dimostra, invece, di averne avuto conoscenza e così facendo sana automaticamente il vizio. Nessuno potrebbe altrimenti fare un ricorso contro ciò di cui ignora l’esistenza. E se ha preso possesso della cartella ha anche la possibilità di difendersi. A questo punto, il contribuente dovrebbe fingere di non aver mai ricevuto nulla e, se mai l’Agente per la Riscossione Esattoriale dovesse avviare un atto di pignoramento o notificare un’intimazione di pagamento, opporsi contro il successivo atto deducendo l’omessa notifica di quello precedente. La nullità della notifica di uno degli atti del procedimento (come quella della cartella) rende invalida tutta la successiva procedura. In alternativa basta richiedere un estratto di ruolo e ” scoprire solo in esso” l’esistenza della notifica. Facilmente sarà annullata.

Ho ricevuto un preavviso di fermo auto. Se non pago entro 30 giorni mi bloccano la macchina. Ma non ho mai ricevuto la cartella. Cosa posso fare?

Se il contribuente riceve un avviso di pignoramento, di ipoteca o di fermo, ma non ha ricevuto la cartella esattoriale può fare ricorso e annullare l’atto.

Ho letto sull’estratto di ruolo che Agenzia Entrate Riscossione mi ha inviato delle cartelle, ma non le ho mai ricevute. Che posso fare?

Il contribuente che, dalla lettura dell’estratto di ruolo, si accorge della presenza di debiti per cartelle a lui effettivamente mai notificate, può impugnare l’estratto di ruolo stesso. Secondo l’orientamento più accreditato della Cassazione, non ci sono limiti di tempo per l’impugnativa. Con l’impugnazione può far valere sia il difetto di notifica che l’eventuale prescrizione del debito

Ho ricevuto un avviso di giacenza per una cartella esattoriale. Mi conviene ritirare la raccomandata? Se non la ritiro ho più tempo per il ricorso?

In caso di omesso ritiro della raccomandata, la stessa si considera ugualmente notificata e decorrono i termini per il ricorso e il pagamento. Se il contribuente ritarda nel ritiro, la stessa si considera notificata dopo 10 giorni dall’invio dell’avviso di giacenza.

Ricorso contro cartella non notificata: termini e giudice.

Devo fare ricorso contro un’ingiunzione di pagamento di Agenzia Entrate Riscossione per una cartella mai notificata. Quanto tempo ho?

La Cassazione ha di recente chiarito che il termine per contestare l’omessa notifica della cartella è di 20 giorni (ex art. 617 cod. proc. civ.) e non, quindi, di 60 giorni come tutti gli altri vizi nel merito della cartella (ad esempio la prescrizione).

A quale giudice si presenza il ricorso contro la cartella esattoriale?

Tutto dipende dal contenuto della cartella. Se si tratta di una cartella per contributi previdenziali dovuti all’INPS o contributi assistenziali dovuti all’INAIL il ricorso si presenta al tribunale ordinario, sezione lavoro, entro 40 giorni. Se, invece, si tratta di una cartella per sanzioni amministrative (come le multe stradali) si presenta al giudice di pace entro 30 giorni dalla notifica della cartella. In tutti gli altri casi si deve invece andare alla Commissione Tributaria Provinciale.

Ricorso cartella esattoriale: procedura.

Nel giudizio di opposizione alla cartella esattoriale posso difendermi da solo?

Il contribuente può presentare ricorso in proprio fino a 3mila euro di valore, ricordandosi sempre di esperire la previa fase di mediazione, con spedizione del ricorso all’Agente della Riscossione per la fase di reclamo.

Per Agenzia Entrate Riscossione si è costituito un suo dipendente. Può farlo?

La legge consente ad Ader di costituirsi non solo con l’avvocatura di stato o con i propri dipendenti ma anche – dinanzi al giudice di pace e al tribunale – con avvocati del libero foro

Ho saputo che è entrato in vigore il nuovo processo tributario telematico. Vale anche per le cartelle esattoriali?

Il PTT vale anche per le cartelle, ma solo se il ricorso viene effettuato da un professionista. Nel caso di difesa in proprio da parte del contribuente, valgono ancora gli atti cartacei.

Cartella esattoriale: ricorso per prescrizione.

Ho ricevuto una cartella esattoriale dopo molti anni. Si è prescritta?

La prescrizione delle cartelle esattoriali non è trattata da un’apposita disposizione di legge. A lungo, i giudici hanno sostenuto che la prescrizione varia a seconda del tributo in essa riscosso: per cui, la cartella per imposte dovute all’erario (IVA, IRPEF, IRES, Canone RAI, imposta di bollo, ipotecaria e catastale) si prescriverebbe in 10 anni; la cartella per imposte dovute ad enti locali (TARI, TASI, IMU) in 5 anni; la cartella per sanzioni amministrative (multe stradali, sanzioni per protesti, ecc.) in 5 anni; la cartella per contributi INPS e INAIL in 5 anni; la cartella per bollo auto in 3 anni. Di recente, però, la Cassazione ha affermato che tutte le cartelle si prescrivono in cinque anni in quanto atti amministrativi.

Cartella esattoriale: motivi di ricorso.

Con il ricorso contro la cartella esattoriale non si possono sollevare eccezioni contro il precedente atto impositivo, ma solo contestazioni per vizi successivi all’emissione di quest’ultimo (prescrizione, decadenza, avvenuto pagamento, sospensione da parte del giudice) o relativi al contenuto e alla forma della cartella esattoriale stessa.

 

 

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