Forse perchè non conoscete la legge 3/2012

Informarsi può cambiare la vita 

La legge 3/2012, anche detta “legge salva suicidi”, può salvarti dal sovraindebitamento. D’altronde può capitare a chiunque un periodo di crisi economica, non riuscire a pagare i propri debiti è una situazione più comune di ciò che si pensa.

Questa legge permette di saldare il debito in base alla propria reale disponibilità economica.

È un accordo con i creditori, figure che non hanno potere decisionale nella sentenza finale. Sarà il giudice, aiutato da un Organismo di Composizione della Crisi (O.C.C.), a stabilire se il debitore è idoneo per l’applicazione della legge 3/2012: banche, Equitalia e qualsiasi tipologia di creditore dovranno adattarsi. Non stiamo parlando però di una cancellazione del debito, attenzione!

Ogni debitore ha sempre i propri diritti!

Come funziona la legge 3/2012?

Le modalità di assolvimento dei propri debiti sono tre:

Per i privati cittadini

1. Il piano del consumatore: in questo caso il debito NON deve provenire da un’attività professionale o imprenditoriale, il debitore deve necessariamente essere un privato cittadino (esclusi imprenditori, commercianti, associazioni e professionisti di qualsivoglia natura). La richiesta viene effettuata attraverso un avvocato, dopodiché il tribunale invierà un team in grado di verificare che vi sia uno squilibrio duraturo tra le obbligazioni assunte e il patrimonio liquidabile. Il passo successivo spetta ai giudici che decideranno in ultima istanza se il debito potrà essere ridotto.

Per i privati cittadini, le imprese, le famiglie…

2. Accordo di ristrutturazione dei debiti: l’iter iniziale è simile, bisogna rivolgersi ad un avvocato che inoltrerà la richiesta al Tribunale. Al contrario del “Piano del consumatore” la domanda può essere inoltrata sia da persone fisiche che da commercianti, professionisti, associazioni. Questa pratica richiede l’assenso del 60% dei creditori e non vige il requisito di meritevolezza. Per applicare questo “Accordo di ristrutturazione dei debiti” è necessario che il giro d’affari del soggetto non superi la soglia di legge per essere soggetti al fallimento (attivo patrimoniale inferiore a 300.000€, ricavi lordi sotto i 200.000€ per ogni attività

3. Liquidazione del patrimonio: in questo caso il debitore dovrà liquidare tutti i propri beni e i propri crediti, tranne quelli indispensabili al mantenimento della famiglia.

Dopo l’inoltro della richiesta e le analisi dell’O.C.C., verrà redatto un piano di rientro che sancisce tempi, dimensioni e modalità del pagamento (necessario rivolgersi ad un commercialista). Successivamente il giudice fisserà un’udienza entro 60 giorni e i creditori avranno 10 giorni di tempo per accettare le condizioni.

 

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